Recensione: La Donna di Pietra di Wolfe Winifred

Buongiorno, sempre in collaborazione con SannioLife ecco la nostra RECENSIONE. GRAZIE alla Elliot che ci da la possibilità di leggere libri che lasciano il segno.

Dall’autrice di Un matrimonio perfetto e Tutte le ragazze lo sanno, un delicato e intenso romanzo sentimentale che anticipò – negli anni Cinquanta – il tema della realizzazione e liberazione femminile.


Collana Raggi
pp. 192 Prezzo: € 15,00
TRAMA: La vita di Lena sembra perfetta, con un matrimonio riuscito, due figli adorabili e una speciale capacità di far bene ogni cosa. Siamo in America, alla fine degli anni Cinquanta, in una quieta cittadina di provincia lontana dalle turbolenze di New York e dalle inquietudini del tempo. Lontana, certo, ma non troppo. L’estate sta finendo quando nella piccola città arriva John MacCurdy, uno scultore brusco, anticonformista e imprevedibile. Dopo un iniziale senso di avversione nei suoi confronti, Lena inizia a frequentare il suo studio per prendere lezioni di scultura e scopre di avere desideri e aspirazioni segrete, oltre a un grande talento. Con il tempo, sia l’arte che l’uomo prendono sempre più spazio nella vita di Lena, la quale si rende conto di non riuscire più a far convivere il suo mondo ordinato e prevedibile con quello istintivo e ignoto dell’arte. Una scelta sarà necessaria e nessuna direzione è scontata… Autrice di brillanti libri di successo con al centro sempre protagoniste donne in cerca della propria realizzazione, Winifred Wolfe si cimenta in questo breve e intenso romanzo di formazione al femminile. Con i suoi toni delicati e le tematiche pionieristiche, la storia di Lena diviene la storia di ogni donna che, in ogni epoca storica, si sia chiesta se la vita non fosse altrove.



L' opinione:

“L’unica cosa importante eri tu. Ed è così che dovrebbe essere per un artista. È egoismo, come lo è piangere per se stessi. Ma è così che vanno le cose”. È uno dei passaggi chiave di questo libro, ma vi possiamo garantire che ce ne sono tantissimi.  Tante frasi, discorsi, riflessioni dei singoli personaggi che viene voglia di ‘conservare’ nella mente e su carta, per non dimenticarli. Si tratta di un romanzo bello e intenso.
Una scrittura leggera traccia un racconto dai toni delicati ed efficaci. Ci è piaciuta l’attenzione che l’autrice ha dedicato più alla descrizione umana che a quella fisica dei personaggi. Pagina dopo pagina infatti, si respira l’aria di una ‘stagione’ diversa, temporalmente e letterariamente parlando.  Un romanzo fresco e affascinante nel tracciare questo profilo di donna perfetta e amata da tutti, che a un tratto però, si scopre insoddisfatta. Quella statua di pietra che ritrae le ‘sue fattezze’ denota in maniera suggestiva la ‘voglia di libertà’ che si profila alla vigilia del dibattito sulla realizzazione e liberazione femminile.

Un assaggio per i nostri lettori

"Lui la guardò con curiosità, mise giù gli strumenti accanto a una figura stilizzata fatta di masse, curve e angoli che si bilanciavano a vicenda. Lena non era sicura di cosa ci avrebbero visto gli altri, ma lei poteva distinguere molto chiaramente una donna che lottava - fino a farsi scoppiare il cuore - per liberarsi dalla pietra che la teneva prigioniera. Mac le disse che era la cosa migliore che avesse mai fatto. Lei non gli disse che la figura tormentata la faceva sentire impotente e infelice. Finché la donna non fosse stata del tutto libera, avrebbe preferito non guardarla. "

BUONA LETTURA!!




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