Recensione: "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" di Philip K. Dick

Buonasera cari Lettori!
Valerio, un nostro collaboratore esterno, ci ha inviato una Recensione che siamo ben felici di postare!
Buona Lettura!


In un futuro in cui la Terra è un pianeta diventato quasi invivibile, dove il clima si fa sempre più torrido, gli esseri umani sono costretti a colonizzare altri pianeti.
I coloni, fanno uso di una droga illegale, il Can-D, smerciata da un imprenditore, Leo Bulero, che permette loro di sfuggire per un tempo limitato alla triste realtà del Pianeta Rosso per vivere nel mondo miniaturizzato di Perky Pat, dove possono avere l’illusione di tornare sulla Terra e vivere una vita spensierata.
Palmer Eldritch, spietato imprenditore pronto a tutto pur di fare soldi, è di ritorno da un viaggio su Proxima Centauri, dove si era recato per fare affari con gli alieni che lì vivono.
Eldritch è più un cyborg che un uomo, a seguito di vari incidenti ha dovuto farsi impiantare occhi artificiali, una mano metallica e denti in acciaio Inox.
Torna dal suo viaggio mutato, forse l'incontro con una creatura vagante nello spazio interstellare, che lo ha cambiato in modo inquietante, e appena tornato mette sul mercato una nuova droga, il Chew-Z, che darà ai coloni esperienze di vita molto più varie e interessanti di quelle sempre uguali create dal Can-D… Esperienze che possono durare anche in eterno…

“Le tre stimmate di Palmer Eldritch” è un romanzo psichedelico.
Se prima questo termine non mi era pienamente chiaro, dopo aver letto l’opera di Philip K. Dick posso definirlo come una fusione di almeno due termini: delirante e allucinatorio.
Il romanzo è ambientato nel “futuro secondo Dick”, un futuro scolorito, grigio, in cui tutto è andato in malora e la realtà è diventata un brutto incubo dal quale gli esseri umani cercano di fuggire.
L’umanità ha colonizzato altri pianeti ostili, in particolar modo Marte. Per i coloni l’unica via di fuga dalla vita triste e avvilente sul Pianeta Rosso è rappresentata dal Can-D, una droga commercializzata illegalmente dall’imprenditore Leo Bulero, utilizzata insieme a una specie di "casa di bambole", composta di oggetti miniaturizzati (mobili, auto o addirittura figure sociali come dottori o psicologi) che vanno a creare un ambiente simile al pianeta Terra ancora puro e incontaminato, nel quale i coloni vivono una vita spensierata, anche se illusoria e limitata al tempo in cui permane l'effetto della droga assunta.
Lo sconvolgimento si ha col ritorno sulla Terra di Palmer Eldritch, spietato imprenditore partito per un viaggio di affari verso Proxima Centauri. Non si sa chi sia tornato da quel viaggio, se Eldritch, o “qualcos’altro”. La sua figura è avvolta fin dall’inizio da un alone di mistero e malvagità, lo stesso Leo Bulero ne è fortemente intimorito. Nel tentativo di scoprire i piani del suo avversario riguardo la messa in commercio di una nuova droga misteriosa, il Chew-Z, si troverà costretto ad essere il primo a verificarne i devastanti effetti, rimanendo intrappolato in un mondo illusorio controllato dallo stesso Eldritch.
Philip K. Dick non brillerà certo per scrittura impeccabile, ma riesce a immergerti nel suo mondo, un mondo che vale la pena di esplorare e dal quale, una volta completata la lettura, non riesci a uscire immediatamente.
L’ho letto in tempo relativamente breve, ma non è da leggere tutto d’un fiato, bisogna fermarsi, rimuginare per un po’ su quello che si è letto, allo scopo di non rendere ancora più difficile seguire un libro già abbastanza complicato di per sé.
Infatti le “Stimmate” è uno di quei libri che non si possono capire appieno, non esiste una conoscenza assoluta della trama, delle vicende, dei temi. Non ha conclusione, ti lascia mille domande e ciò che l’autore scrive ha mille possibili interpretazioni. E’ caratterizzato da continui capovolgimenti di fronte, che provocano un cambiamento continuo dei punti di vista del lettore nei confronti delle situazioni e dei personaggi, in primo luogo nei confronti dell’inquietante figura di Palmer Eldritch.
Chi è Palmer Eldritch? Un invasore alieno atipico? Una divinità malvagia? O un semplice uomo?
Durante la lettura il mondo reale si mescola continuamente con il mondo fittizio creato dal Chew-Z, mi sono sentito perso, disorientato e avvilito come i protagonisti, incapace di distinguere realtà e illusione, ma alla fine ci si rende conto che non esiste una distinzione e Eldritch diventa dominatore incontrastato di entrambe, onnipresente, padrone del destino di chiunque entri nel suo dominio.
Il libro è un viaggio nella mente umana, intricata, delirante e volubile.
Palmer Eldritch ci dimostra che non importa se abbiamo perso tutto, non importa quanto ci possa sembrare brutta la realtà in cui viviamo, quando l’unica alternativa è la morte, è sempre meglio vivere.
Capolavoro, che dire, non vedo l’ora di leggere Ubik.

Votazione:
4 Cuori e mezzo

Grazie a Valerio per la Recensione!

Baci
Ilaria


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