[Recensione] Ashford Park di Lauren Willig


All'inizio leggendo la trama e osservando la copertina ne sono rimasta affascinata. Dopo pochi giorni il libro era nella mia #mailbox! Questo tomo ha quasi cinquecento pagine che si differenziano una dall'altra.

La storia è incentrata su donne, principalmente e su amori inebriati che vengono traviati. La storia come nel 1906 si ripete ai nostri giorni. La protagonista principale è Addie, che dopo la morte dei genitori andrà a vivere da suo zio ove troverà le tre cugine. Beatrice sarà la sua fondamentale fonte di ispirazione e intorno a essa girerà il tutto.

Entrambe le copertine, sia quella originale che quella scelta della nostra Casa ed., sono semplici ed eleganti, accostate a quegli anni. Non sono eccessive, ne fuorvianti.

Il racconto è assai complicato anche se appare semplice, i personaggi si intersecano perfettamente con il mondo moderno e la scrittrice riesce bene a espletare i suoi pensieri rendendo lo scritto scorrevole anche se non mi ha affascinata più del dovuto. Non so perchè, ma a mio parere non mi ha attirata, non mi ha coninvolta e ho avuto difficoltà nel leggerlo. Forse è il classico romanzo senza spunti ulteriori. Nonostante la mia anima non affascinata, è ben scritto, nessun sconbussolamento ma tanto amore che insorgerà fra queste due donne che avranno ripercussioni sulla vita delle loro discendenti.

Vite traviate e sbagliate come le loro. Il Kenya una nota fontdamentale di quegli anni dove molti Inglesi fuggivano per espiare le loro colpe o per ricreare un piccolo pezzo di paradiso, per affari o per puro senso di libertà.

L'aroma della vita si percepisce dal romanzo, le colpe, la bellezza e la sensualità che una donna può sprigionare sono palpabili ma nulla serve a far innamorare un uomo se non l'essenza stessa. Il passato, se fondamentale, molte volte ritorna.
 

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