[Recensione] Il cuore selvatico del Ginepro di Vanessa Roggeri

"Ogni giorno lotto contro il mio destino. Ogni giorno mi ricordano la mia colpa. Sono solo una bambina e ho bisogno di te."

Il Ginepro è una pianta forte, nodosa, un arbusto che tiene le sue fronde  salde e vive ma in fondo ha quei piccoli frutti così semplici e fragili che possono rendere la stessa così delicata.

Questa è la storia di una bambina Ianetta deturpata dalla tradizione, scacciata e violentata da una colpa che non ha, da qualcosa che la mente umana si è formata, che cresce e nasce in ogni supersistizione.

Le streghe sono state nomate in mille modi, sono state squarciate, bruciate, impalate per colpe forse non loro. Ricordo che quando ero piccola mia nonna mi raccontava di esse. Qui prendevano il nome di "Ianare" e non potevano essere nominate se non che con le gambe incrociate, venivano scacciate con il sale o con una scopa di faggio. In Sardegna ove è ambientato il romanzo vengono chiamate "Cogas" .

 Il piccolo e bigotto paese di Baghintos accoglierà la nascita di una delle sette figlie della famiglia Zara in modo maligno e maledetto. Eh si, perchè la settima figlia femmina sarebbe dovuta essere una Cogas, il diavolo in persona, colei che crea male. Molte volte quando non sappiamo spiegarci qualcosa lo affidiamo al caso, al destino o al volere divino ed è proprio questo il caso, così fece il padre . Affidò la sua bambina l'utima della famiglia alle intemperie divine ma il destino per Iannetta non era quello, era pieno di sofferenze, di recriminazioni, di odio e di lacrime e fu così che la primogenita Lucia la salvò da un infausto destino e la riportò con se a casa. E fu l'inizio della maledizione.

Questo libro ha lasciato un solco profondo nel mio cuore, come può una madre odiare in tal modo la figlia, come può una famiglia scacciare in maniera così aggressiva e come si può pensare che un dono del cielo sia una strega ??! Ma molte cose sono inspiegabili e prima nei tempi andati hanno proprio disprezzato queste donne strane, le hanno emarginate e fatte divenire ciò che forse elle non erano.

Il Cuore selvatico del Ginepro è un grido di speranza che rende viva la paura dell'essere umano e lo trascina nell'indifferenza, lo rende schiavo e lo fa precipitare in un abisso senza fondo. La protagonista è forte e si ribella a molte ingiustizie, l'unica colpa che avrà sarà quella di essere nata.

Ho trovato questo romanzo candido, forte, verace semplicemente unico e speciale. La scrittrice denota maestria nella scrittura e le duecento pagine scorrono via in un solo giorno. Ho adorato letteralmente questo scritto.

La passione che l'autrice mette nel descrivere i personaggi mi ha rapita, mi ha trascinata come foglie al vento. Ho annusato la morte, la violenza e l'amore che l'anima delle volte concede troppo o non vuol concedere. L'essenza del romanzo è vitale e vivo.

Vecchi antidoti che ormai sembrano solo un ricordo e che putroppo prima erano la regola o la prassi, sono vivi in queste righe. Vecchie dicerie, che ancora oggi in molti dei nostri paesi sono presenti ma offuscati da una strana modernità che ci invade.  Forse dobbiamo ringraziare il cielo che non siamo più barbari, non siamo più violenti come allora e forse un pò di compassione in più nel cuore c'è . 
 
Buona Lettura miei cari, godetevi questo meraviglioso romanzo!




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