Recensione: Il bosco dei cuori addormentati di Esther Sanz

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Clara ha appena compiuto diciassette anni e la sua vita è a pezzi. Non ha mai conosciuto suo padre, sua madre si è suicidata e due mesi dopo è morta anche la nonna che l’ha cresciuta. L’assistente sociale decide di affidarla all’unico parente, zio Alvaro, che vive in un minuscolo paesino in montagna, isolato dal mondo. Victor, giovane studente di veterinaria, la prende sotto la propria ala protettiva e sembra che la vita della ragazza possa trovare un po’ di serenità. Ma un giorno Clara si ritrova in una parte del bosco dove nessuno dovrebbe andare, secondo le leggende che circolano in paese, e dove incontra Rio, un ragazzo bellissimo… È un immortale, un angelo che da oltre cinquecento anni custodisce il segreto del bosco: la fonte della giovinezza. La ragazza si innamora perdutamente del giovane immortale e all’improvviso tutti i nodi vengono al pettine: Victor si rivela per quello che è, un demone che si occupava di Clara solo per tenerla sotto controllo e capire quanto e cosa sapesse. Con l’aiuto di Rio, Clara lo sconfiggerà, ma dopo un dolcissimo incontro d’amore i due ragazzi, disperati, si rendono conto che l’angelo non può sottrarsi al proprio compito né rinunciare alla propria immortalità e sono costretti a separarsi…

Se potessi dare un titolo a questo libro al posto de "Il bosco dei cuori addormentati", lo chiamerei "La fiera dei Cliché"!
Seriamente, già non mi aspettavo molto dalle lettura di questo romanzo, e leggendolo la mia opinione al riguardo non è cambiata...
La protagonista del romanzo è Clara, che dopo la perdita della madre e della nonna, viene spedita a vivere dal suo scorbutico e misterioso zio, che vive in un paesino sperduto tra le montagne, molto diverso dalla città e dalla vita a cui Clara era abituata...
La ragazza si stabilisce alla Dehesa, un casolare abbandonato dalla sua famiglia in mezzo ai boschi, dove le accadranno episodi strani e inquietanti che la spingeranno a scavare ne l passato della sua famiglia, alla ricerca di risposte...
Ho trovato la lettura di questo libro noiosa e banale: penso che sia un miscuglio di elementi già visti e rivisti , mescolati allo scopo di ottenere qualcosa di nuovo, anche se in realtà lo scopo non è stato raggiunto, almeno per quanto mi riguarda! 
Infatti il libro è alquanto privo di elementi originali, tranne che sul finale, in cui si riprende giusto un po', probabilmente per stuzzicare la curiosità dei lettori nei confronti del secondo volume della trilogia!
Apriamo una parentesi sui personaggi: La protagonista è davvero insulsa, va alla ricerca di guai e poi si lamenta per quello che le succede, è completamente priva di spessore e di personalità, come un po' tutti gli altri personaggi, che potrebbero fare a gara per ottenere il ruolo di personaggio più noioso!
La storia d'amore è la solita storia tipica di tutti i Young Adults in circolazione: l'innamoramento è pressoché subitaneo, più veloce di un colpo di fulmine e la storia non è molto romantica nè emozionante...
Come ho già detto il finale migliora, c'è più azione e la protagonista sembra svegliarsi, ma nonostante ciò non credo che leggerò il seguito, visto che la lettura mi ha annoiata e non mi ha lasciato praticamente nulla!


2 Fenici e mezzo

Baci...

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