[Recensione] Villette di Charlotte Brontë


Eccomi di nuovo, stavolta con la Recensione di un meraviglioso classico senza tempo...

Villette è il romanzo più maturo di Charlotte Brontë, ma meno conosciuto rispetto a Jane Eyre, suo capolavoro indiscusso. Eppure Villette è anch'esso un piccolo capolavoro, del tutto sottovalutato...
 
La protagonista del romanzo è Lucy Snowe, una giovane donna senza famiglia e senza mezzi, che parte per l'Europa alla ricerca di fortuna... Sbarcata nella città di Villette, ricostruita sul modello della Bruxelles in cui l'autrice visse per alcuni anni, Lucy trova lavoro presso un collegio femminile, dove pian piano riuscirà a  conquistarsi un posto come insegnante di inglese.

Ma nel collegio di rue Fossette troverà molte altre cose: oltre a doversi abituare ad una nuova vita e ad una nuova città, dovrà fare i conti con i vari personaggi che vivono nel collegio, in primis con la direttrice Madame Beck, una donna particolare e misteriosa che poco concede ai suoi dipendenti, ma della quale Lucy riuscirà inaspettatamente a conquistarsi la fiducia. 

Inoltre lavorando con le giovani studentesse, molte delle quali appartenenti alla nobiltà di Villette, Lucy imparerà a farsi valere, a farsi rispettare e sopratutto a credere maggiormente in sè stessa e nelle sue capacità. Oltre a Madame Beck, un altro personaggio molto importante ai fini del racconto, nonchè molto interessante è il Professor Emanuel, che con il suo carattere scontroso e gli scatti d'ira improvvisi alternati a momenti di inaspettata tenerezza, si conquisterà un posto importante nel cuore della nostra eroina...

Ma Charlotte Brontë in questo romanzo ci insegna che la vita non sempre ci riserva ciò che vorremmo, per quanto disperatamente lo desideriamo e che nonostante gli sforzi non tutti riusciamo ad ottenere un lieto fine...

Villette è un romanzo dalla mole notevole ma che si legge tutto d'un fiato e dal quale è impossibile staccarsi! La storia raccontata, basata in realtà sul vissuto personale dell'autrice, è meravigliosa,ricca di descrizioni, dalla stile pieno e ben costruita e con dei personaggi indimenticabili!

Probabilmente mi è piaciuto molto più di Jane Eyre, perchè in questo romanzo non ho trovato la forzatura del lieto fine a tutti i costi, anzi ho apprezzato probabilmente proprio la narrazione cruda dei fatti, senza alterazioni, il racconto sincero delle speranze e dei sogni di una donna, alcuni dei quali diventano realtà, altri che purtroppo restano solo sogni... Mi sono piaciuti molto all'inizio del romanzo i flashback relativi alla vita di Lucy prima di Villette e l'introduzione di personaggi come John Bretton e Polly, la cui storia mi ha emozionata e fatto sognare!

Villette è uno di quei romanzi senza tempo che almeno una volta nella vita bisogna leggere, per immergerci in un tempo che non ci appartiene ma che ci affascina, per provare a capire che cosa significhi essere affamati di speranza e di sogni e doversi scontrare con la dura realtà, sensazioni con le quali, pur vivendo in tempi moderni, continuiamo a convivere...




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