[Recensione] Suite francese di Irène Nèmirovsky


Buona giornata cari Lettori!Oggi parliamo di un altro meraviglioso classico... 

Suite francese è uno di quei libri che ogni lettore, almeno una volta nella vita, dovrebbe leggere.
Piccolo avvertimento: il romanzo è incompleto, sarebbe dovuto essere composto di cinque parti, invece ne possiamo leggere solo due, perchè la Nèmirovsky fu deportata nel campo di concentramento di Birkenau e lì venne uccisa.

Le parti che possiamo leggere sono Temporale di Giugno e Dolce, i due movimenti di quello che sarebbe dovuto diventare un Poema sinfonico di cinque parti. Le altre tre parti, Captivitè, Batailles e La Paix, furono solo abbozzate ma mai completate. Fu pubblicato postumo dalle figlie della Nèmirovsky che avevano conservato il quaderno con gli appunti della madre.

La prima parte Temporale di Giugno narra dell'arrivo delle truppe naziste in Francia e del conseguente esodo di massa dei francesi che prendono gli oggetti di valore e partono per l'ignoto. Attraverso la narrazione seguiamo vari gruppi che lasciano Parigi per dirigersi nelle campagne. Tra questi vi sono la famiglia Pèricand, appartenente all'alta borghesia parigina che tentano di raggiungere Nîmes dove si trova il resto della famiglia. Poi c'è l'accademico e scrittore famoso Gabriel Corte, che viene letteralmente travolto da mille disavventure durante il percorso, disavventure che lo spingono addirittura a  pensare di lasciare la Francia. Charlie Langelet, vecchio scapolo collezionista di porcellane, che non esita a ingannare e mentire per mettersi in salvo. Infine ci sono i Michaud, marito e moglie della piccola borghesia, un esempio di valori, educazione e gentilezza, nonostante soffrano per la mancanza del figlio Jean-Marie, partito per la guerra e del quale non hanno avuto più notizie.

"Ma allora cos'è che ti conforta?" "La certezza della mia libertà interiore, questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano, e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò, prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno, attendere, sperare..."

In Dolce invece la narrazione si sposta nella piccola cittadina di campagna di Bussy, dove la popolazione si prepara a dover accogliere l'occupazione tedesca. In una delle case della tranquilla cittadina vivono la vedova Angellier e sua nuora Lucille, rimaste sole dopo che il marito di Lucille è stato fatto prigioniero dei tedeschi. Anche loro, come tutti gli altri, dovranno fare i conti con l'arrivo dei nazisti, anche perchè saranno costrette a ospitare un ufficiale tedesco, Bruno Von Falk. Per la vecchia vedova avere un tedesco in casa è un supplizio, specialmente pensando che il figlio è in mani tedesche, Lucille invece prova una certa curiosità nei confronti del giovane ufficiale, che di sera si siede al pianoforte e suona melodie bellissime.


Bisognerà comunque uscirne... Tirarsi fuori da tutto, da questo sangue, da questo fango che ci sommerge...Bisogna aggrapparsi...aggrapparsi...aggrapparsi...

Questo romanzo è di una bellezza struggente! La storia, il modo in cui l'autrice descrive la guerra, l'abbandono della propria casa, la convivenza forzata con i tedeschi, nulla è lasciato al caso in questo libro che, se fosse stato completato, sarebbe diventato un meraviglioso tomo da più di 1000 pagine! Le due parti, pur divise e trattanti aspetti diversi dell'esodo parigino, sono unite da piccoli dettagli. La seconda parte è quella che ho apprezzato di più, perchè in questo caso l'autrice si concentra su pochi personaggi, tratteggiandoli perfettamente.

Lucille è una giovane donna che il padre ha costretto a sposare un uomo che non amava. Non apprezzata dalla suocera che la trova troppo pensierosa e poco preoccupata per le sorti del marito prigioniero, trova in Bruno un'anima affine. Bruno è l'esempio di come la guerra costringe le persone a diventare soldati,anche assassini. Musicista di grande talento, ha dovuto abbandonare il suo sogno fatto di musica, per partire in guerra. La storia tra Lucille e Bruno è delicata, appena accennata ma allo stesso tempo è forte, buca le pagine e arriva al cuore del lettore!

Io la prego, in mia memoria, di aver cura per quanto possibile della sua vita. Perchè significa qualcosa per lei?  Si. Perchè significa qualcosa per me.

Vorrei tanto che la Nèmirovsky avesse potuto terminare il suo libro, vorrei tanto sapere cosa ne sarebbe stato dei Michaud, di Jean-Marie, di Lucille e Bruno e di tutti gli altri. Ma purtroppo non è possibile e anche se so che probabilmente il finale della loro storia non sarebbe stato questo, io me li immagino così...


Signora,dopo la guerra tornerò. Mi permetta di tornare. Tutti questi problemi tra Francia e Germania saranno vecchi...superati...per quindici anni almeno. Una sera suonerò alla porta. Lei mi aprirà e non mi riconoscerà,perchè sarò in borghese. Allora dirò: "Sono l'ufficiale tedesco,ricorda? Adesso c'è la pace,la felicità,la libertà. La porto via con me. Venga,partiamo insieme." Le farò visitare molti paesi. Io sarò un compositore famoso,naturalmente,e lei sarà bella come adesso...


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