[Recensione] 14 di Peter Clines


Buona Domenica cari #FeniLettori! Oggi ci immergiamo nelle atmosfere Lovecraftiane...

Il libro di cui andiamo a parlare oggi è 14 dell'autore americano Peter Clines, edito dalla Multiplayer Edizioni, che ci stupisce sempre portando dei piccoli capolavori in Italia. Hanno, secondo una scelta saggia, lasciato la copertina originale e di questo gliene sono infinitamente grata, perché è meravigliosa e introduce perfettamente l'idea che si vuole avere .

Il libro vuole approfondire e fondere i miti  Lovecraft e il Ciclo di Cthulhu, mescolando l'horror apocalittico. Tutto si unisce e si riveste di ignoto in questo scritto ben delineato che piano piano prende forma sotto uno scheletro ben definito. Pur essendo di cinquecento e più pagine, lo stile dell'autore è scorrevole, il romanzo ha una struttura solida e complicata. Piccoli tasselli lasciati come briciole di pane, portano il lettore in un mondo strano e dalle mille sfaccettature, riuscendo a trascinarlo negli eventi che si complicano, andando verso una strada ignota. 


Il protagonista principale della storia è Nate, un giovane squattrinato che si ritrova con un lavoro precario in un bar, ove incontra un tipo sconosciuto che gli raccomanda un appartamento nel Kavach Building (un vecchio e dismesso palazzo) a poco prezzo, in un quartiere tranquillo. Nate, stupefatto dal prezzo assurdo, cercherà subito di trovare il responsabile e accappararsi l'appartamento. Dopo aver conosciuto Tony che è una sorta di agente immobiliare, decide di prendere l'appartamento e stabilirsi lì. Già da qui, vi sono piccoli spruzzi di indizi, fra cui strani scarafaggi giganti verdi, una porta senza maniglia e un ascensore che forse non ha mai funzionato. 


Ma tutto ciò sarebbe pur accettabile in un vecchio stabile. Inizia così la conoscenza lenta e surreale di strani individui che saranno i vicini di appartamento e lo aiuteranno in  questo grande enigma che si verrà a creare. Porte sbarrate con catenacci, appartamenti strambi e tutti di metrature diverse, elettricità senza fili esterni, scarafaggi verdi che si illuminano di notte. A complicare il tutto il custode del palazzo, Oskar che sembrerà non dargli pace minacciandoli di sfrattarli. 

Nate piano piano, si intrufolerà all'interno del Palazzo che sembra avere strani segreti. Lo stesso ha un importante significato sulla terra e ...per gli stessi coinquilini che vengono scelti con un intento ben preciso. I personaggi vengono descritti in maniera ampia e con minuzia di particolari. Ognuno ha una storia, una descrizione fisica e spiega perfettamente perché si trova lì. La prima inquilina che conoscerà, andando in terrazzo, sarà Xela artista dai capelli azzurri e completamente nuda che prende il sole, da lì inizierà la serie di conoscenze con ognuno di loro.

Il romanzo è abbastanza lungo, a mio avviso, forse in alcuni punti poteva essere sfoltito (se vi dico che a 300 pagine ancora non si arriva a nulla); gli enigmi sono tanti, si affollano, le descrizioni pure e molte volte tutto ciò risulta pedante e prolisso ma il modo di scrivere di Clines eccelle su tutto. Un autore che ha saputo mescolare un mondo nuovo in maniera elegante e ha saputo trovare il giusto equilibrio in questo ambiente apocalittico che non è per nulla facile da descrivere. Ho trovato sprazzi di horror qua e lì ma molto meno di quanto mi aspettavo. Per il resto mi è piaciuto e sinceramente lo consiglio agli amanti . Un romanzo armonioso, surreale e completamente fuori da ogni regola. Appasionante e Gottesco. Buona Lettura!

"La porta con la scritta 23 ancora non aveva una maniglia. Il foro sulla piastra di blocco era sempre vuoto. Forse la tolgono davvero quando qualcuno trasloca?"

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