[Recensione] Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro


Buon pomeriggio cari Lettori! Ho finito da poco la lettura di uno dei più famosi romanzi di Ishiguro. Oggi proviamo a parlarne...

Non lasciarmi è il mio primo approccio alla letteratura giapponese,da cui sono sempre stata molto incuriosita ma che, per un motivo o per l'altro, ho sempre messo da parte.
Ishiguro ci trascina immediatamente, attraverso la voce di Kathy, in un mondo di cui sappiamo poco e che solo poco alla volta ci verrà svelato. Ci troviamo nella campagna inglese in un luogo chiamato Hailsham, una collegio per bambini particolari, bambini e ragazzi che si preparano allo stesso futuro. Qui Kathy incontra Ruth e Tommy, le due persone che in un modo o nell'altro faranno sempre parte della sua vita e con cui si preparerà a diventare quello per cui è stata creata: una Donatrice.

Fin dall'inizio si parla di Donatori, Assistenti e figure del genere e,pur intuendo quel che c'è dietro, non si può che rimanere attoniti di fronte alla scoperta del motivo per cui Hailsham e altri istituti simili sono stati creati e sopratutto al motivo per cui Kathy, Tommy e Ruth sono nati e vivono...
Le sensazioni che prevalgono leggendo questo romanzo sono la tristezza,la pacata rassegnazione,quella malinconia quasi dolce ma impossibile da sconfiggere che impregna le pagine e ti resta attaccata anche dopo aver chiuso il libro. Questa lettura ha suscitato in me sensazioni contrastanti: non riesco ancora a capire se e quanto il libro mi sia piaciuto; leggendo la trama,l'avevo sempre trovata molto originale,una storia drammatica e romantica con alle spalle un'ambientazione distopica, ma una volta iniziata la lettura ho capito che il romanzo era molto diverso da quello che mi aspettavo.

Il punto focale del romanzo sono i pensieri, le sensazioni e i monologhi interiori di Kathy che, ormai adulta, torna indietro con la mente all'infanzia passata ad Hailsham e a tutto quello che è accaduto dopo il collegio. Tutta la narrazione è una sorta di diario della protagonista che ripercorre i momenti più importanti della sua vita e rivive i ricordi belli e brutti che ha condiviso con Ruth e Tommy. La narrazione è spesso lenta,estremamente descrittiva e focalizzata, più che sugli eventi, sulle emozioni dei personaggi. Per quanto mi riguarda non l'ho trovata eccessivamente prolissa nè noiosa, probabilmente perchè ho immediatamente amato lo stile di Ishiguro, uno stile delicato,leggero e molto elegante che mi è stato subito congeniale.

Una cosa che invece ho fatto fatica a digerire è stato l'atteggiamento dei personaggi riguardo alla situazione in cui si trovano. Fin da piccoli gli è stato inculcato lo scopo della loro nascita,hanno sempre saputo di essere solo dei Cloni e che un giorno sarebbero iniziate le Donazioni che li avrebbero portati tutti alla stessa fine. Mai una volta i personaggi mostrano un segno di ribellione, passivamente accettano la condizione in cui si trovano rassegnandosi ad essere dei dispensatori di organi. Credo proprio che questo aspetto sia il più difficile con cui sia dovuta scendere a patti durante la lettura, non riuscivo e ancora adesso ripensandoci non riesco a capacitarmi di come,durante la narrazione della storia, mai una volta uno di loro si sia fatto qualche domanda in più,a parte Tommy,il dolce e impulsivo Tommy,forse il più bel personaggio della storia e anche il più umano.

Il background distopico è particolarmente originale e interessante,non solo per lo sviluppo che l'autore ha fatto della trama, ma sopratutto per le questioni che solleva. La situazione che Ishiguro mette in scena potrebbe accadere davvero nel futuro: la clonazione, la creazione di persone con l'unico scopo di servire ad altre per curarle da qualsiasi malattia e le conseguenti domande che sorgerebbero. Fin dove potrebbe spingersi la scienza? Qual'è il confine da non dover mai superare? E' giusto porre fine a una vita,seppur quella di un clone,per salvarne un'altra? Le domande sono infinite e altrettante le possibili risposte. 

Scrivendo questa recensione e ripensando a quello che ho letto, mi rendo conto che probabilmente Non lasciarmi mi ha colpito più di quanto pensassi, mi è piaciuto più di quanto mi sia resa conto all'inizio. E' uno di quei romanzi che sono fatti per spingerci a riflettere e,che una volta letti,continuano a tornarti in mente e ad accompagnarti. Una storia triste,dalle sfumature dolci e delicate,una storia di amore,amicizia e dolore che resterà impressa nella vostra memoria e nel vostro cuore! Buona lettura!



Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l'acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell'acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi. È la stessa cosa per noi. È un peccato, Kath, perché ci siamo amati per tutta la vita...Ma alla fine non possiamo rimanere insieme per sempre.

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