[Recensione] Bunker Diary di Kevin Brooks

Buongiorno miei cari! Oggi vi presento una nuova collaboratrice. Siamo ben felici di accoglierla fra noi. Si chiama Simona ama leggere; per lei i libri sono viaggi speciali, dentro il suo petto hanno battuto mille cuori e mille anime hanno albergato dentro lei. Il genere che predilige è il classico, ma ama gli horror, i thriller, i romanzi storici, la narrativa moderna, i fantasy, la letteratura per ragazzi, son fan di Freud, Nietzsche, Platone e Socrate....ma vi lascio alla sua prima recensione! E che sia una collaborazione lunga e proficua...


Buona sera lettori e, chissà, anche non lettori #FeniLettori, ho finito questo libro da pochissimo e volevo condividerlo con voi e chissà che, oltre ad incuriosire i lettori, non si incurioscano anche i non lettori "Bunker Diary".

Quando offriamo lo sguardo ad un nuovo giorno, quello che ci aspettiamo è che esso offra a noi la routin a cui siamo abituati, confortevole, prevedibile, familiare, ma se la routine cambiasse? Se ci venisse strappata via di prepotenza?
Lui è Linus. Linus ha sedici anni, è scappato da casa e, adesso, la sua routin è fatta di stazioni ferroviarie, amici senzatetto come lui, pericoli dai quali guardarsi e una chitarra con cui guadagnare il necessario per poter mangiare, è una routine dura, ma è la sua, sua fino all'incontro con un uomo che non conosce e che gliela strappa via, sua finché il buio cala e gli occhi si riaprono offrendo lo sguardo ad un bunker freddo e impersonale. La voce di Linus, questo è il libro, una voce interiore, una voce che non ci lascia possibilità di scivolare lentamente nell'orrore, ma ce lo sbatte in faccia con forza, con tutta la sua durezza.

Lo smarrimento prima, la rabbia, la frustrazione poi, sono i primi sentimenti che graffiano il cuore con i loro artigli affilati, sentiremo, quasi la si potesse toccare, la follia che serpeggia lenta e insidiosa nelle menti già provate di chi è stato strappato alla vita e agli affetti, sentiremo come il fiato cominciare a mancarci, l'apnea a cui il libro ci costringe, chiuderlo è risalire, è tornare a prendere contatto con la nostra realtà e respirare, ma è scritto così bene, che il suo richiamo è suadente e irresistibile, rituffarsi sarà un dolore piacevole.

Sei persone verranno chiuse, una dopo l'altra, nel bunker con Linus, ognuna diversa, per sesso, età, orientamento sessuale, vizi e virtù, una dopo l'altra condividerranno con lui quella reclusione ingiusta, forzata, ognuno di loro dovrà collaborare e contribuire a trovare una soluzione per riappropriarsi della libertà e della vita e il "il signore di sopra" sarà spettatore crudele, autore dei loro tormentie delle loro sofferenze.

Resterete con cuore in sospeso ad ogni tentativo, vi sorprenderete a pregare con loro affinché i tentativi vadano a buon fine.

Voi siete lì inermi come loro, impotenti come loro e avete due modi per uscirne uno è che siano i reclusi ad andar via. Sei persone verranno intrappolate in quell'inferno di cemento, sei più una... voi che leggete, si! Perché quest'esperienza sarà anche vostra, le loro sofferenze, la loro rabbia, la loro frustrazione sarà anche vostra. Come il grande fratello di Orwel, sarà un occhio onnipresente che attraverso la sofferenza e le privazioni, cercherà di ottenere potere e disciplina. È un libro che ci spinge a riflettere molto sul valore della libertà, sulla sofferenza che arreca la violenza Provate ad immaginare "il signore di sopra" come Annie e i sei reclusi come "Paul", le violenze psicologiche e fisiche non avvengono tramite contatto diretto, come in "Misery", ma la sensazione di angoscia, di ingiustizia, di rabbia e frustrazione si avvicinano molto a quelle che si provano leggendo il romanzo di King. Come "Misery" questo libro ci farà apprezzare e guardare con occhi nuovi la nostra libertà, ci farà toccare, quasi con mano, i limiti verso cui la follia umana può spingersi, ci farà guardare con occhi nuovi e più severi la violenza. Cosa accadrà ai sei reclusi? Riusciranno a fuggire? Lo scoprirete solo vivendolo. Buona avventura!

Bunker Diary è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un’escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati “dall’uomo di sopra"

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