[Recensione] Generazione perduta di Vera Brittain



Buona giornata cari Lettori! Oggi per la rubrica "Letture dal passato", parliamo della biografia di Vera Brittain... 

Leggere Generazione perduta mi ha toccata profondamente e ho capito perchè in Inghilterra questo libro è oggetto di studio nelle scuole.

Vera Brittain inizia a raccontarci la sua storia partendo da quello che al'epoca era il suo più grande sogno: poter studiare all'università come il fratello Edward. Una giovane donna come Vera che si dedicava a letture e studio piuttosto che a trovarsi marito, era già guardata dalla società come una pecora nera, figurarsi mandarla all'università. Per le famiglie investire tempo e risorse nell'istruzione di una donna era inutile, inoltre le università non concedevano ancora la laurea alle donne che frequentavano i loro corsi, i tempi non erano ancora maturi e Vera dovette combattere a lungo per ottenere quel che desiderava.

Con l'aiuto del fratello però il padre decise di far studiare Vera, che venne accettata al Somerville College di Oxford dove iniziò a studiare letteratura. Poco tempo dopo conosce un amico di suo fratello, Roland Leighton, con il quale instaurerà un'amicizia che sfocerà in un profondo amore. Roland sarà l'amore della sua vita e sarebbe stato il compagno dei suoi anni se la guerra non si fosse messa in mezzo cambiando tutto ciò che conoscevano e togliendogli tutto quello che si erano faticosamente guadagnati...

E' orribile pensare che proprio il progresso della civiltà rende questa guerra ciò che è. Pensare che siamo riusciti a costruire ingranaggi, aeroplani, telefoni e granate eppure non siamo ancora riusciti a smettere di ucciderci a vicenda.

C'è poco da dire su un romanzo del genere, poco da commentare e sicuramente sarà poco quello che io potrò dire sulla storia di Vera, una storia reale che dal lontano 1914 arriva a noi tentando di farci comprendere quello che la prima grande guerra è stata, quello che è davvero costata a chi l'ha vissuta in prima persona.


La storia della Brittain inizia dai sogni, quei sogni che faticosamente iniziano a diventare realtà quando per la prima volta entra a Somerville, quando incontra Roland, quando capisce che potrà studiare quel che vuole, costruirsi una carriera e condividere questi successi con gli uomini più importanti della sua vita, l'amato fratello Edward e il fidanzato . Poi arriva il 1914 e la guerra irrompe nella vita di Vera e distrugge tutto, progetti,sogni,la sua stessa vita...

Forse un giorno splenderà di nuovo il sole,
vedrò che il cielo è ancora azzurro
e scoprirò ancora di non vivere invano,
anche se tu non ci sei più.
Forse dorati i  prati sotto ai miei piedi
faran si che,a primavera,le ore di sole siano liete,
riscoprirò allora i dolci,candidi boccioli di maggio,
malgrado te ne sia andato.
Forse d'estate i boschi luccicheranno
e cremisi le rose saranno ancora belle,
d'autunno i raccolti saranno abbondanti nei campi,
anche se tu non sei più là.
Il Tempo,generoso,potrà pur dare nuove gioie,
ma ce n'è una,più grande,che non conoscerò 
mai più,perchè a spezzarsi per la tua partenza
è stato il mio cuore,tanto tempo fa.
V.B. 1916

Quando scoppia la guerra Roland, Edward e i loro amici si arruolano, spinti dal desiderio di servire la patria, di ottenere l'onore e la gloria che pensavano di trovare su quei campi di battaglia.Per Vera è l'inizio di un periodo buio fatto di partenze dolorose e attese lunghissime che le impediscono di pensare all'università. E improvvisamente quel luogo che aveva tanto desiderato diventa una prigione, un posto in cui i fantasmi delle persone che sono partite la perseguitano fino al punto in cui Vera decide di abbandonare temporaneamente gli studi e arruolarsi come infermiera nelle V.A.D., in modo da sentirsi più utile e più vicina a Edward e Roland.

Vera racconta in prima persona l'esperienza come infermiera, le migliaia di feriti, i giovani morti per un nulla, per una guerra che durò anni e che spezzò una generazione intera, privandola dei suoi uomini migliori e distruggendo le vite di molti altri.
Il lutto arriva anche alla sua porta, Roland è il primo ad andarsene, ad abbandonare Vera, morto per un colpo in Francia lontano da casa,lontano da tutti, due giorni prima di tornare a casa per una licenza.
Questo sarà solo il primo di una lunga serie di lutti che priveranno Vera di tutti i suoi affetti, incluso il fratello Edward che, pur sopravvivendo a lungo, verrà ucciso durante un attacco sulle montagne di Asiago. La morte di Edward sarà la beffa più grande di tutte, morto sei mesi prima dell'armistizio che porrà fine a quell'infinito orrore.

Di quel mondo brillante,luminoso e sconosciuto io non facevo parte. Tutti coloro con cui ero stata veramente in armonia se n'erano andati: non c'era più nessuno con cui condividere le altezze e le profondità dei miei ricordi...La guerra era finita,una nuova era stava iniziando, ma i morti erano morti e non sarebbero più tornati.

Leggere questa storia mi ha sconvolto, quando leggiamo della guerra spesso non ci rendiamo conto davvero di che cosa significò, ma leggere la biografia di Vera rende tutto più reale e doloroso.
La sua storia è quella di migliaia di altre donne che persero tutto, che videro il loro paese ridotto in ginocchio, che come infermiere videro spegnersi la vita di migliaia di giovani uomini.
Attraverso uno stile ricercato ma scorrevole, la Brittain ci prende per mano e ci porta dal 1914 al 1921, ci conduce ad Oxford, a Malta e in Francia dove servì come infermiera, infine di ritorno a casa quando la guerra finì e nulla sembrava più avere un senso.

Finita la guerra che cosa era rimasto? Un mondo in rovina, una vita distrutta, un cuore spezzato, dei sogni infranti.
Per Vera è difficile ricominciare a vivere e trovare un posto in quel mondo che non ha più nulla di familiare. Ma è qui che viene fuori la sua forza, Vera si riprende, ricomincia a studiare e con l'approvazione della legge che permetteva anche alle donne di laurearsi, finalmente anche lei ottiene ciò che desiderava! Vera diventa un'attivista, una scrittrice, una giornalista, si batte per i diritti delle donne e per la pace, trova uno scopo.

La storia di Vera non è solo una storia di guerra, di morte e di dolore, è anche una storia di rinascita, di presa di coscienza e di forza di volontà. E' la storia di una di quelle donne che hanno contribuito all'affermazione dei nostri diritti, una delle prime che si ribellò al dominio maschile e ebbe la forza di lottare per ottenere quello che voleva.

Non sarò mai brava abbastanza per farvi capire la bellezza di questo libro, la profondità di questa storia! Devo ammettere che questo libro è una delle più belle letture dell'anno, se non la più bella finora, è una storia che merita di essere letta, che merita di essere affrontata per farci capire meglio cosa significò la guerra, le ferite che lasciò e sopratutto cosa costò al mondo intero.

E' anche un bel modo per ricordare quello che fu e,se possibile, per imparare qualcosa dal passato. Anche se a quanto pare non abbiamo imparato molto, dovettero passare solo 21 anni perchè scoppiasse una guerra ancor più cruenta della prima. E oggi ancora non abbiamo imparato dagli errori, le guerre continuano, il sangue scorre, i civili pagano. Un libro indimenticabile, una testimonianza storica preziosissima la cui lettura non potrà lasciarvi indifferente! Buona lettura!

Forse gli strumenti per la nostra salvezza ci sono già,racchiusi nella nostra storia,nascosti accuratamente da guerrafondai senza scrupoli,e aspettano solo di essere riscoperti e riconosciuti dagli uomini e dalle donne di domani.

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