[Recensione] Le due metà del mondo di Marta Morotti


Buon pomeriggio cari Lettori! Oggi parliamo di un romanzo introspettivo e malinconico...

Le due metà del mondo è la storia di Maria, una diciannovenne di Torino. I suoi genitori si sono trasferiti anni prima dalla Sicilia alla ricerca di un benessere che non è mai arrivato. Dopo la maturità Maria dovrà iniziare a lavorare in fabbrica per aiutare la sua famiglia, nonostante sogni di poter continuare a studiare e diventare psicologa.
Sogno questo che è nato dall'esigenza di spiegare il comportamento del fratello Omar, nato con un grave ritardo mentale, e di poterlo aiutare. Maria non ha amici a parte Salvatore, il suo compagno di banco di sempre e confidente, l'unico a cui Maria parla di quel malessere personale e familiare. Ma durante l'estate che dalla scuola la porterà in una buia fabbrica, Maria conoscerà un nuovo modo di vivere, di approcciarsi al mondo e alle persone. Troverà il coraggio di affrontare il passato e di incamminarsi verso il futuro consapevole e fiduciosa...

Questo è il romanzo ideale per chi ha voglia di leggere una storia vera, realistica, fatta di personaggi e situazioni che arrivano dritte dalla quotidianità!


Il romanzo si divide in due parti: nella prima parte la voce narrante è la stessa Maria, mentre nella seconda parte il compito di terminare la storia è affidato a sua madre Lucia. Maria è una giovane donna che dalla vita ha ricevuto già fin troppi dolori. L'handicap del fratello ha segnato in maniera irreparabile la sua famiglia, logorandone i rapporti e costringendoli ad una vita che non era come se l'aspettavano. Maria ha tanti sogni, è intelligente, ma ha paura, paura di uscire dal suo piccolo mondo, paura di relazionarsi con gli altri perchè teme di non essere capita.

I traumi che l'hanno segnata l'hanno resa diffidente, poco socievole. La tristezza, la malinconia di Maria pervadono tutto il romanzo, specialmente la prima parte, e la narrazione in prima persona permette al lettore di entrare in perfetta sintonia con lei, di comprenderne gli atteggiamenti e in un certo senso di entrare nella sua testa.
Ho molto apprezzato lo stile dell'autrice che con tocco delicato, quasi impalpabile, ha raccontato una storia che nella sua semplicità riesce a toccare il cuore!

La seconda parte del romanzo cambia voce narrante, e stavolta ascoltiamo dalla sua stessa voce la storia di Lucia e della sua famiglia, dall'abbandono della famiglia all'arrivo a Torino, dalla nascita della piccola Maria fino a quella di Omar,i cambiamenti, i dolori, le prove che hanno dovuto affrontare e che hanno influito sulla giovane mente di Maria.
Le due storie si completano, narrano due aspetti della stessa storia e si uniscono nel finale in cui tutto viene chiarito e capiamo il perchè di tante cose.

La storia di queste due donne, così diverse ma così simili, parla essenzialmente di speranza, di rinascita, di voglia di vivere e di ricominciare! Un libro brevissimo che lascia un segno profondo nella mente e nel cuore! Buona lettura!


La vita è davvero breve come uno schiocco di dita e fragile come un petalo al vento. Non si può perdere tempo a guardarsi indietro...

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