Questo breve diario racconta una storia dolorosa, come tutte le storie legate alla Shoah. In questo caso forse la storia è ancor più dura da digerire perchè a raccontarla è un ragazzino. Arturo è italiano e cattolico, nonostante Arturo abbia solo i nonni ebrei, la sua famiglia subisce le leggi razziali. Iniziano a perdere i diritti fondamentali, gli viene tolto tutto quello che hanno e sono costretti a lasciare la loro casa. In ultimo vengono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz dove moriranno.
La storia di Arturo è la storia di migliaia di giovani che da un giorno all'altro videro tutto il loro mondo distrutto.
Attraverso le parole di Arturo conosciamo il dolore, la perdita, la rassegnazione, ma comunque la voglia di vivere e di sognare un futuro migliore.
Lo stile del romanzo è semplice, senza troppi fronzoli, particolarmente adatto ai lettori più giovani. La storia si lascia leggere molto velocemente e lascia un'impronta profonda.
Storie come questa ci aiutano a ricordare, ed è nostro dovere ricordare e provare almeno a impedire che una cosa del genere accada di nuovo.
Una lettura breve ma intensa adatta anche ai più giovani. Buona lettura!
"Sia un tuo imperativo capire e ricordare. Non serve piangere e disperarsi, ma una sola promessa: che quanto è accaduto a noi non accada mai più a nessuno sulla faccia della terra."