Rules of Wolves di Leigh Bardugo

Buona giornata cari Lettori e buon inizio settimana! Oggi parliamo dell'ultimo libro di Leigh Bardugo ambientato nel Grishaverse.

Rule of Wolves è il secondo romanzo della duologia iniziata con King of Scars, la serie dedicata principalmente a Nikolai. Si tratta, almeno per il momento, dell'ultimo libro di Leigh Bardugo ambientato all'interno del Grishaverse, il romanzo che conclude quindi tutta la narrazione iniziata con la trilogia di Shadow & Bone. Ovviamente non leggete la recensione se non sapete nulla di questa serie e se avete intenzione di leggere i libri che la compongono. Stesso discorso per chi ha letto King of Scars ma non Rules of Wolves. La recensione sarà lunga, un po' delirante e piena di spoiler!

La narrazione riprende esattamente dopo gli ultimi eventi del finale di King of Scars, eventi che mi avevano lasciata piuttosto perplessa. Il Darkling è tornato e con lui sono ripresi anche degli eventi fin troppo simili alla vecchia Faglia d'ombra che ha spezzato in due Ravka. Oltre alla rinnovata presenza del Darkling, Nikolai, Zoya e compagnia si trovano ad affrontare la minaccia di Fjerda, decisa ad approfittare della debolezza di Ravka, a distruggerla una volta per tutte e ad eliminare tutti i Grisha. Pronti a tutto per vincere una guerra che sulla carta hanno già perso, sia Nikolai che Zoya dovranno affrontare l'uno il mostro con cui deve convivere e l'altra la scoperta di poteri che non si vedevano da millenni. 

Dall'altro lato ritroviamo ancora Nina, la Grisha che vive sotto copertura a Fjerda. Insieme ad Hanne, Nina dovrà fare tutto il possibile per recuperare informazioni da mandare a Ravka, scongiurare la scoperta di un segreto che potrebbe distruggere Nikolai e aiutarli a vincere la guerra. Come dicevo nella recensione di King of Scars, Leigh aveva lasciato in sospeso tantissimo, tante vicende che non avevano trovato una degna conclusione nel primo volume, tante cose in sospeso. Devo dire che, nonostante qualche passaggio troppo frettoloso, Leigh Bardugo è stata in grado di raccogliere tutte le fila del racconto, creare una storia convincente e dare anche un finale soddisfacente ai suoi personaggi, finale che strizza decisamente l'occhio a tutti i fan del Grishaverse e che sono certa li lascerà appagati.

Anche stavolta troviamo diversi punti di vista, anche più punti di vista rispetto al precedente volume. Oltre a Nikolai, Zoya e Nina, abbiamo nella seconda parte del libro anche il punto di vista del Darkling e quello di Mayu. Questo sistema basato su molteplici punti di vista era necessario, sopratutto se ricordiamo quante storie in sospeso c'erano. In questo modo il racconto si sposta da un luogo all'altro, da Ravka a Fjerda, da Ketterdam alla capitale Shu, e così riusciamo ad avere una visione completa del racconto in cui pian piano tutti i pezzi del puzzle creato da Leigh vanno al loro posto.

L'ho detto più e più volte, Leigh Bardugo è una bravissima scrittrice, ha creato un mondo meraviglioso ricco di dettagli e dei personaggi ai quali è impossibile non affezionarsi. Nonostante il mio amore spassionato per la Bardugo, bisogna però dire che, come King of Scars, anche Rule of Wolves non è affatto un libro perfetto. Probabilmente c'è troppo al suo interno, troppo in vari sensi. La storyline si era liberata, almeno fino ad un certo punto, di tutta una serie di clichè che solitamente sono tipici del fantasy, in particolare di quello young adult. In questo libro che si suppone dovrebbe concludere il viaggio nel Grishaverse, anche se il finale lascia aperto un ulteriore spiraglio, si ripresentano invece una serie di problemi.

Innanzitutto parliamo dei personaggi. Ormai è risaputo che Nikolai è il mio personaggio preferito del Grishaverse e la lettura di questo romanzo non ha fatto che confermarlo.  E' coraggioso, generoso, leale e disposto a tutto pur di salvare Ravka. I suoi rapporti con gli altri personaggi, le sue scelte, un po' tutto quello che fa lo rendono probabilmente il miglior personaggio del libro. Ora, la duologia doveva di regola essere dedicata a lui o quanto meno renderlo protagonista. In questo romanzo invece è Zoya a prendere il sopravvento, e non parlo solo del finale, ma un po' di tutto il racconto. 

Zoya aveva ottenuto nuovi poteri al termine di King of Scars, ma sinceramente non mi aspettavo che diventasse quello che è poi diventata. La sua storyline è un tantino esagerata e a mio parere anche un po' forzata. Sinceramente non sentivo il bisogno di leggere di una super Zoya che in quattro e quattr'otto si libera di tutto il dolore passato, di tutti i trip mentali che ci siamo sorbiti per due libri e si trasforma poi nella salvatrice dell'universo. Ecco tutto questo, anche se in realtà un po' me l'aspettavo, è troppo esagerato. Parliamo ovviamente di un fantasy, quindi non è che mi aspettassi tutto questo realismo, però forse un po' meno sarebbe stato meglio. Altro forte dubbio è relativo proprio alla storia tra Zoya e Nikolai, ecco per me è esclusivamente fan service. Io sinceramente tutto questo trasporto tra Nikolai e Zoya in King of Scars non l'avevo visto e quello che ho visto in questo libro mi è sembrato abbastanza forzato. 

Altro punto che non mi è piaciuto e sul quale sinceramente ho più di un dubbio è la storyline del Darkling. Ora io ho capito che probabilmente il Darkling è uno dei personaggi preferiti di Leigh, altrimenti questo capovolgimento non me lo spiego. A parte che ho trovato i suoi capitoli i più noiosi di tutti, ma quello che mi è piaciuto ancora meno è il finale che gli è stato dato. Alla fine ha fatto la figura del salvatore di tutta Ravka, dimentichiamoci quindi tutto quello che ha combinato e arrivederci. Ecco, credo che questo sia il punto che meno mi ha convinto di tutto il romanzo, insieme ovviamente a super Zoya dei draghi. E poi io Leigh non la perdono perchè ha tolto quel poco di gioia che Genya si era conquistata. Perchè? Non se lo meritava affatto e diciamola tutta, quello che succede a David non aggiunge nulla alla trama quindi poteva anche risparmiarcelo.

Superati i miei dubbi su alcune delle storyline e sul finale, devo ammettere però che leggere Rule of Wolves è stato divertente ed emozionante allo stesso tempo. 600 pagine sono volate e io mi sono trovata a ridere, ad emozionarmi e ad esultare quando a Ketterdam sono comparsi Kaz, Jesper e Wylan. Credo che questo romanzo, con tutti i suoi difetti, sia il perfetto ringraziamento di Leigh per i suoi fan. Credo sia difficile che qualcuno non abbia apprezzato la partecipazione straordinaria di alcuni dei personaggi delle precedenti serie. 

Rule of Wolves conclude un racconto iniziato ben 6 libri fa e racchiude tutto quello che abbiamo amato del Grishaverse. Ho parlato ampiamente di quello che non mi è piaciuto, ma la verità è che, per quanto abbia storto il naso in certi punti, io ho amato questo libro. L'ho amato esattamente quanto ho amato King of Scars, anzi forse un po' di più. In generale è un libro che mi ha soddisfatto, ha saputo intrattenermi a dovere e ha dato, quasi a tutti (e con quasi ovviamente intendo Genya e David. Why?), un lieto fine che si meritavano a questo punto. Io non so se il piccolo spiraglio lasciato nel finale sia pensato per un eventuale terzo libro dedicato ai miei delinquenti preferiti, ma in ogni caso io sono d'accordo, più Crows per tutti!

Direi di concludere questo delirio e ovviamente lo faccio consigliandovi per l'ennesima volta Leigh Bardugo e i suoi libri. Il Grishaverse è un mondo articolato, ricco di personaggi meravigliosi, magico. Non è un fantasy banale, al suo interno trovano spazio tanti temi attuali, come discriminazione, razzismo, diversità. Insomma che aspettate a lanciarvi nel magico mondo di Leigh Bardugo? Buona lettura!

"Maybe that was the trick of it: to survive, to dare to stay alive, to forge your own hope when all hope had run out."

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