[Recensione] Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi


Buonasera cari Lettori! Oggi parliamo di quella che credo sarà l'ultima lettura dell'anno, anche perchè non penso proprio di finire Il rosso e il nero in due giorni!

Leggere Lolita a Teheran è un romanzo semplicemente meraviglioso, uno di quei libri indimenticabili!
Azar Nafisi è una scrittrice iraniana ma iniziò la sua carriera professionale come professoressa di letteratura inglese all'Università Allameh Tabatabai di Teheran.
La Nafisi fu testimone della rivoluzione islamica in Iran, che portò il paese a diventare una Repubblica Islamica e che limitò la libertà della popolazione, specialmente delle donne. La Nafisi stessa soffrì delle conseguenze della rivoluzione, fu costretta a indossare il velo, la maggior parte dei romanzi di cui parlava nei suoi corsi furono dichiarati proibiti, e alla fine fu costretta a lasciare il suo lavoro per evitare i continui e capillari controlli del regime.
Trovò però il modo di continuare a insegnare organizzando un seminario che si teneva nel salotto di casa sua a cui partecipavano alcune fra le sue più brillanti studentesse.
Insieme a Nassrin, Mitra, Manna, Azin, Sanaz, Yassi e Mahshid, la professoressa Nafisi parla di alcuni tra i romanzi più conosciuti e letti al mondo e insieme alle sue ragazze li analizza alla luce delle vicende che vissero durante la rivoluzione.


Questo libro possiede un potere magico: è capace di trasportarti con la sola forza di poche parole indietro nel tempo fino al 1995 in Iran, in un salotto insieme a sette ragazze che leggono e discutono di Nabokov, della Austen, di Henry James, insieme ad una donna eccezionale che fino a poco tempo prima era la loro insegnante. I libri e la letteratura in generale diventano il modo in cui quelle donne riescono a evadere da una realtà che le abbatte, da un regime che le perseguita e le priva della libertà...

"Contro la tirannia del tempo e della politica, cerca di immaginarci come a volte neppure noi osavamo fare: nei momenti più riservati e intimi, nelle più straordinariamente normali circostanze della vita, mentre ascoltiamo un po' di musica, ci innamoriamo, camminiamo per strade ombrose, o leggiamo Lolita a Teheran. E prova a ripensare a noi dopo che quelle cose ci sono state confiscate diventando una volta per tutte un piacere proibito."

La storia ripercorre gli anni della rivoluzione e quelli che li seguirono. Furono anni di tensione politica e sopratutto di cambiamenti; l'Iran, che fino a quel punto era stato un paese per così dire "moderato", sotto l'influenza di Khomeini e del suo regime diventa improvvisamente una prigione.
Vengono imposti divieti su divieti e le donne finiscono nel mirino del regime: vengono obbligate a indossare il velo, non possono truccarsi nè vestirsi alla occidentale, non possono farsi vedere per strada con uomini che non siano familiari stretti. Il controllo del regime arriva anche alle Università e l'autrice lo sperimenta in prima persona quando le sue lezioni vengono interrotte oppure il programma dei suoi corsi viene privato dei libri considerati immorali.

Proprio per evitare di essere controllata in tutto, la Nafisi decide di ritirarsi e di iniziare il seminario che sarà poi il fulcro di parte del romanzo. Insieme alle sue studentesse analizza i capolavori della letteratura europea come Lolita, Orgoglio e Pregiudizio, Daisy Miller e Il grande Gatsby.
Dai loro incontri nascerà una forte amicizia che le porterà a stringere un legame particolare e a condividere esperienze e ricordi dolorosi.

Non credo di avere abbastanza parole per spiegarvi quanto questo libro mi abbia colpita nel profondo nè per parlare del coraggio di queste donne che ebbero la forza di reagire ad una realtà terribile.
Le esperienze dell'autrice e delle sue allieve mi hanno commossa, mi hanno fatto sorridere per l'ironia con cui riuscivano ad affrontare le situazioni più spinose, mi hanno emozionata il coraggio e la voglia di vivere che avevano nonostante tutto quello che affrontavano.

Ma la parte più bella del romanzo è l'amore per la cultura e per la letteratura in generale che traspare dalle parole dell'autrice! E' evidente l'amore viscerale per i libri, per la lettura e ho amato il fatto che venga sottolineato più volte quanto potere abbia la letteratura, quanta bellezza può esserci in un libro, quanta forza se ne può trarre!

"Avremmo scoperto come il banale ciottolo della vita quotidiana, se guardato attraverso l'occhio magico della letteratura, possa trasformarsi in pietra preziosa."

La Nafisi parla di libri con una padronanza che lascia incantati, inutile dirvi che la mia wishlist ha subito numerose aggiunte. Lo stile è delicato, elegante, ricco ma estremamente scorrevole. Il libro è diviso in varie parti ognuna scandita da un diverso romanzo e che tratta di un diverso aspetto della storia dell'autrice. Oltre a parlare di una parte di storia recente dell'Iran e delle conseguenze di questi eventi sulla vita della popolazione, il libro è in realtà un inno alla letteratura e alla magia che riesce a donare!

Non dimenticherò facilmente questa storia, è impossibile non trovarsi coinvolti nelle vicende di queste ragazze che da un giorno al'altro videro il loro mondo cambiare. Io spero che alla fine siano riuscite a realizzare i loro sogni, già me le immagino libere e felici mentre vivono la vita che desideravano e meritano.
Leggere Lolita a Teheran è un must per ogni lettore, un libro meraviglioso che vi farà riflettere, piangere, ridere e pensare. La Nafisi ci ha fatto un regalo bellissimo mettendo per iscritto le sue esperienze e donandoci parte del suo amore per la cultura.  Una storia che vi farà amare ancor di più i libri e apprezzare la libertà di cui godiamo! Buona lettura!

La mia fantasia ricorrente è che alla Carta dei Diritti dell'Uomo venga aggiunta la voce: diritto all'immaginazione. Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza la libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia. Per vivere una vita vera, completa. bisogna avere la possibilità di dar forma ed espressione ai propri mondi privati, ai propri sogni, pensieri e desideri; bisogna che il tuo mondo privato possa sempre comunicare col mondo di tutti. Altrimenti, come facciamo a sapere che siamo esistiti?

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