[Recensione] Rosso Parigi di Maureen Gibbon


Buon Lunedì #FeniLettori! Oggi parliamo di un romanzo che tratta di pittura e storia...

In Rosso Parigi vengono sottolineate molte note fondamentali dell'arte e un artista Edouard Manet che con uno dei suoi ritratti ha profondante rinnovato lo stile, creando scandalo e confusione nel mondo borghese dell'epoca. Qui in questo libro viene riportata parte della sua vita, la conoscenza di Victorine Meurent che sarebbe stata poi la sua Olympia (come la vera Olympiaraffigurata nel famoso quadro di Tiziano).

In quest'opera Edouard Manet viene visto sotto un aspetto placido, tranquillo...la sua vena artistica lo porta a una vita sregolata e a cercare l'arte in punti impensabili, così conosce Victorine e Denise due ragazze povere che disegnano per strada. In un primo tempo vorrebbe avere entrambe ma Denise non è del tutto d'accordo e così infine Victorine diventa e rimane la sua musa ispiratrice.

Il libro è molto introspettivo, molte sensazioni ed emozioni quelle viste dal lato di Victorine. Lo stile è scorrevole ma l'interiorità dei sentimenti troppo approfonditi mi ha leggermente annoiata. L'autore si dilunga troppo sulle sensazioni della ragazza e si fossilizza su essa. Il quadro generico è visto lateralmente, come Parigi o come la pittura che la vedono protagonista solo in parte.

Viene approfondito il ruolo di prostituta e l'erotismo è molto forte durante i dialoghi e le movenze, soprattutto nello spiccato senso di libertà di Victorine (infatti fu proprio per questo motivo che il quadro fu preso di mira al Salon del 1865).
Il romanzo è espressivo in tutta la sua integrità e affonda la sua scrittura nella pittura e tutte le sue sfumature, come un quadro che piano piano viene dipinto a seconda dei sentimenti della protagonista.

Edouard Manet volle seguire una nuova strada, libera da pregiudizi e bigottismi dell'epoca. Non amava essere nomato come "impressionista" ma aveva una visione più ampia preferendo esporre le sue opere al Salon (un'esposizione periodica di pittura e scultura, che si svolse al Louvre di Parigi, con cadenza biennale fino al 1863 ed annuale in seguito).

La storia di Victorine per la maggiore e la sua avventura a servizio della pittura. Una musa diversa, poco conforme all'epoca e con un erotismo deciso. Affonda le radici in un contesto storico importante ma non approfondisce ciò che intorno il mondo covava. In primo piano la sua vita, in parte la povertà. Forse un senso di rinascita per ella.

Un romanzo erotico forte e deciso, la vita di un pittore vista attraverso gli occhi della sua musa.



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