[La vita non ti abbandona mai nel profondo degli oceani, nelle tenebre, ma risplende.] La bambina sulla banchisa di Adélaïde Bon

Buona giornata cari Lettori e buon fine settimana! Oggi parliamo di una delle ultime uscite targate Edizioni E\O, un libro autobiografico che tratta un tema molto delicato.

La banchina sulla banchisa racconta la storia dell'autrice, Adélaïde Bon, che da bambina subisce violenza sessuale da parte di uno sconosciuto. Il libro racconta della sua reazione a questo terribile episodio nel corso della sua vita, di come quello che subisce la segnerà per sempre impedendole di vivere una vita normale. Adélaïde cresce, vive normalmente all'apparenza, ma dentro di sè si sente morire. Soffre senza lasciar trapelare nulla, mentre quelle che lei stessa chiama "meduse" la trascinano sempre più a fondo.

La storia di questa donna è la storia di tutte le donne che come lei sono vittime di violenze e abusi a sfondo sessuale. E' solo una bambina, la sua vita cambia improvvisamente e diventa un incubo dal quale non riesce più a uscire. Adélaïde prova a superare la pura, il dolore, la vergogna per quello che le è successo, ma invano. Si sente prigioniera del suo stesso corpo, imprigionata dalle meduse che non vogliono lasciarla andare. E dopo anni, quando viene richiamata per riconoscere un potenziale indiziato, le meduse si risvegliano più potenti che mai.

Lo stile dell'autrice è molto particolare, io l'ho trovato molto toccante, incisivo e a tratti anche poetico. La narrazione segue un filo cronologico che ci racconta della vita di Adélaïde dal momento della violenza fino al processo. La storia è molto forte, non ci vengono risparmiati dettagli. Non è certo una lettura adatta a tutti perchè scava violentemente nel profondo e lascia un segno che non verrà cancellato facilmente.

E' una storia autobiografica, quindi è ovvio che quello che ci viene raccontato corrisponde alla verità. Probabilmente è questa la parte più forte, vedere Adélaïde combattere con sè stessa, ritrovarsi sola e sofferente, vederla soccombere a dei tentacoli che la trascinano sempre più lontano. Credo che l'autrice sia riuscita perfettamente a tradurre in parole le emozioni che ha provato e che ancora oggi prova.

Questo libro, per quanto crudo e doloroso sia, è una forte testimonianza di cosa significhi lottare contro le conseguenze di una violenza. L'autrice ha saputo dare voce alla sua storia, ma anche alle storie di migliaia di donne che come lei hanno vissuto esperienze simili. Leggetelo, ma solo se sapete di essere in grado di sopportare delle emozioni davvero forti e violente. Buona lettura.

"Non so dove mi stia portando questo cammino, ma ho voglia di assomigliare finalmente a me stessa, di assomigliare a quella foto scattata mentre dormivo e dove sul mio viso danzano mille ombre sconosciute. Anche se è una strada incerta, è la strada che ho scelto e di cui ho scavato i primi solchi con le mie lacrime, i miei dubbi, la mia rabbia e la mia insaziabile curiosità."

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