La straniera di Claudia Durastanti

Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di un libro di cui si è parlato moltissimo qualche mese fa e che finalmente mi sono decisa a leggere anche io. 

La straniera è il nuovo romanzo di Claudia Durastanti, autrice italo americana che con questo romanzo è stata candidata al Premio Strega del 2019. Si tratta di un romanzo autobiografico, nel quale l'autrice ripercorre la storia della sua famiglia, principalmente dei suoi genitori. I genitori di Claudia sono sordi, la sua vita è passata tra New York, precisamente a Brooklyn, dove è nata e ha vissuto praticamente tutte le sue vacanze, e un piccolo paesino della Lucania dove si è trasferita insieme alla madre quando era molto piccola.

La storia della sua famiglia è una storia di migrazione, di ritorno a casa, di un percorso che lei stessa, insieme ai suoi genitori, fa verso luoghi e condizioni sempre diverse. Oltre al racconto della storia di famiglia, la Durastanti riserva molto spazio alla riflessione su temi come la famiglia, il fenomeno della migrazione, la disabilità, l'educazione culturale e su quanto essa dipenda dal modo in cui siamo cresciuti e dal luogo da cui proveniamo.

Ho trovato questo memoir, anche se in realtà non è neanche del tutto corretto definirlo in questo modo, davvero molto interessante. La storia è biografica, personaggi, luoghi, avvenimenti, sono quelli che hanno caratterizzato e segnato la vita dell'autrice e della sua famiglia. Sono le sue radici di cui si parla in questo libro.

Lo stile della Durastanti mi è piaciuto moltissimo, è allo stesso tempo scorrevole e abbastanza semplice ma comunque ricco dal punto di vista narrativo e spesso ironico. La narrazione ha un bel ritmo e segue in ordine cronologico gli avvenimenti di vita dell'autrice. Dalla nascita in America al trasferimento in un piccolo e sperduto paesino lucano in Italia; per arrivare poi al percorso di crescita e ad una nuova migrazione, stavolta a Londra, alla disperata ricerca di nuove radici.

Nel racconto viene dato moltissimo spazio a tanti temi interessanti e particolarmente attuali. Si parla per esempio di disabilità, e l'autrice lo fa narrando quella che è stata la sua esperienza di figlia di genitori disabili, entrambi sordi. Il tema della migrazione è poi centrale e riveste una particolare importanza diventando il fil rouge di tutto il racconto. Che cosa significa essere stranieri? Come ci si sente a sentirsi sempre sbagliati, sempre estranei al luogo in cui si vive e si cresce?

Queste sono solo alcune delle domande a cui l'autrice tenta di dare risposta, e lo fa nel modo più convenzionale possibile, ripercorrendo la storia sua e della sua famiglia. Un po' memoir, in parte autobiografia e forse anche un po' saggio, La straniera è un libro che affascina, diverte, commuove e fa riflettere. Buona lettura!

"Straniero è una parola bellissima, se nessuno ti costringe a esserlo; il resto del tempo, è solo sinonimo di una mutilazione, e un colpo di pistola che ci siamo sparati da soli."



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