Principesse di Eduard von Keyserling

Buona giornata cari Lettori! Come sta proseguendo questa fase 2? Per quanto mi riguarda sta somigliando moltissimo alla fase 1, solo con qualche piccolo cambiamento! Scherzi a parte, passiamo alla recensione di oggi in cui parleremo di un classico della letteratura tedesca.

Principesse è un romanzo che ho acquistato spinta da un impulso improvviso. Non ne avevo mai sentito parlare, ma la trama e sopratutto l'atmosfera promessa dalla lettura mi hanno convinta ad acquistarlo. Eduard von Keyserling è stato uno scrittore tedesco che ha scritto prevalentemente romanzi che vengono spesso definiti "le novelle del castello". La maggior parte dei racconti infatti è ambientata proprio all'interno dei castelli e delle tenute della nobiltà baltica di cui lui stesso faceva parte e che fa da protagonista a tutti i suoi romanzi.

Principesse non fa certo eccezione, la storia si sviluppa proprio in un castello di campagna di proprietà della Principessa Adelheid, membro di quella nobiltà baltica che sta ormai perdendo qualsiasi forza ed energia. Madre di tre figlie, le giovani principesse Roxane, Eleonore e Marie, la principessa vive nel suo castello in quasi totale isolamento, circondata solo dalla servitù e da qualche buon amico ma lontana dai fasti della corte. In campagna le principessine vivono libere, per quanto possano essere libere, dalle costrizioni della corte, ma costantemente legate ad essa. I matrimoni delle prime due principessine sono l'esatta dimostrazione di quanto la corte, pur lontana, influisca e governi le loro vite.

La piccola Marie invece, ancora giovane e cagionevole di salute, cerca di liberarsi da quelle convenzioni, vuole emanciparsi, come la sua amica Hilda, e così si rende protagonista di tante piccole avventure a cui una principessa non dovrebbe neanche pensare. Il romanzo si sviluppa in un arco di tempo ben definito e la narrazione segue un po' le vicende di tutti i personaggi che animano questo microcosmo.

L'autore ha uno stile molto elegante, evocativo e ricco di dettagli sui luoghi in cui la storia è ambientata. Il tratto caratteristico della scrittura di Keyserling è però una vena malinconica, nostalgica e quasi triste che pervade tutto il racconto e lo rende particolarmente intrigante. Le vicende legate alle principesse sono delle vicende piuttosto comuni, non ci sono eventi imprevisti, calamità, incidenti, nè emozioni forti, tranne quelle della piccola Marie. Nonostante ciò il romanzo si lascia leggere velocemente e voracemente, proprio perché ci si trova catturati in quell'atmosfera da fiaba triste.

La vita delle principesse è monotona, pervasa dalla malinconia e questo perchè fanno parte di una classe che sta perdendo forza e potere. La nobiltà baltica, per come la descrive Keyserling, è sull'orlo del baratro, è finita, sta decadendo e questo è particolarmente evidente dalle pagine di questo romanzo. E' proprio questo sentimento di nostalgia per un passato che sta ormai svanendo per sempre e il rimpianto per quello che non sarà più a fare da fil rouge. Keyserling ci fa gettare un ultimo sguardo in un mondo che non c'è più e lo fa con un'eleganza e una raffinatezza che pochi posseggono. Buona lettura!

" Dev'essere colpa della nostra educazione di principesse se per noi è così difficile trovare il coraggio di essere noi stesse."



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