Il profilo dell'altra di Irene Graziosi

Buona giornata cari Lettori! Oggi trovate in tutte le librerie il romanzo d'esordio di Irene Graziosi, una storia che parla di identità e amicizia.

Maia vive a Milano insieme al compagno Filippo, ha abbandonato gli studi a Parigi dopo la perdita della sorella e vive alla giornata lavorando saltuariamente in un brutto bar della città. Non sa bene cosa fare della sua vita, e in realtà neanche ha la volontà di fare qualcosa per cambiare la sua situazione. Quasi per caso, dopo un colloquio di lavoro procuratole da una conoscente, inizia a lavorare per Gloria. Gloria ha solo 18 anni ed è già una delle influencer più famose della rete. Al contrario di Maia sa esattamente cosa fare, ha un enorme seguito di fan e una vita a cui non sembra mancare nulla.

Maia e Gloria non potrebbero essere più diverse; tutto quello che per Gloria conta qualcosa, per Maia è nulla. Al contrario in Maia Gloria vede una figura diversa rispetto alle altre che la circondano. Quello che nasce come semplice rapporto di lavoro si evolve rapidamente in una strana amicizia. Più che lavorare per Gloria, Maia diventa la sua accompagnatrice, la sua confidente. Ed è attraverso questo rapporto che la vita di entrambe inizia a cambiare, ad evolversi, quasi a confondersi, tanto da non capire più dove inizia l'una e dove finisce l'altra. 

Il profilo dell'altra è un romanzo estremamente attuale, in cui si parla di temi cari alla nostra generazione. Si parla di social, del nostro rapporto con il mondo del web, della rete, degli influencer. Di quanto ormai la nostra "vita virtuale" influenzi tutto quello che siamo, o che almeno crediamo di essere. Gloria è una giovanissima influencer, ed è attraverso il suo personaggio che entriamo in quel mondo patinato che ci sembra luminoso, intrigante, ricco, ma che alla fine nasconde più oscurità che luce. Attraverso l'evolversi del personaggio l'autrice è riuscita a descrivere perfettamente il pericolo che si nasconde dietro i social, il rischio sempre più reale di perdere completamente di vista la propria identità, la propria essenza. C'è un passaggio che racchiude questo pensiero che ho trovato estremamente interessante:

Il problema è che siamo in una scatola chiusa, tutti, tutte le persone che conosci. Vediamo solo quello che ci vogliono far vedere, diciamo solo cose prevedibili, ci guardiamo ossessivamente con lo sguardo del pubblico che abbiamo in testa, non abitiamo più dentro noi stesse, ci osserviamo agire da fuori chiedendoci di volta in volta cosa sia più ammirevole fare o dire per i nostri spettatori.

Con uno stile intimo, delicato, spesso asciutto, Irene Graziosi ha costruito una storia che con brutale onestà descrive quella che è diventata la nostra realtà. Altro elemento che ho trovato super interessante è il rapporto tra Maia e Gloria; l'amicizia che si sviluppa tra le due, il rapporto che pian piano cresce e si evolve, è sicuramente una delle parti migliori del romanzo. In particolare perchè alla fine la loro amicizia si trasforma in un pericoloso gioco in cui ognuna toglie qualcosa all'altra, Gloria si appropria di parte della storia di Maia e Maia scopre che i confini tra due persone sono spesso molto più sottili e sbiaditi di quello che credeva.

L'equilibrio si spezza, Gloria e Maia diventano due facce della stessa medaglia, si confondono, arrancano entrambe in una vita che sembra chiedere, chiedere sempre, ma che difficilmente restituisce. Estremamente realistico e onesto, questo romanzo mette in scena una realtà che viviamo quotidianamente. Si parla di lavoro, di sentimenti, della paura di affrontare il futuro, del modo in cui spesso abitiamo la realtà quasi senza esserne realmente parte. E ne parla senza filtri, ed è forse proprio in questo che sta il suo pregio. Ci mette di fronte a quello che siamo, a quello che fingiamo di essere, a quello che vorremmo disperatamente essere. Molto bello, molto vero. 

“Mi chiedo se io esista realmente, se magari si esiste solo se c'è qualcuno che ci vede.


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