Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka

Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di una lettura brevissima ma molto intensa.

Le spose in fotografia, le migliaia di donne giapponesi che partivano per l'America per sposare uomini che non conoscevano, giapponesi come loro, immigrati alla ricerca di fortuna. Una sola foto era tutto quello che avevano, insieme alla speranza di andare incontro a un futuro migliore nella terra dove tutto sembrava possibile. 

Un romanzo corale nel vero senso della parola. Nessuna voce si erge sulle altre, piuttosto sono centinaia le voci che insieme raccontano del viaggio in nave, delle speranze disilluse, del primo incontro con l'uomo che sarebbe diventato il loro compagno, del primo impatto con l'America, dei sogni presto infranti, del duro lavoro e della nostalgia di casa. Del sentirsi costantemente fuori posto, dell'infelicità, dell'arrivo della guerra, di Pearl Harbour e dei campi di internamento.

140 pagine che scorrono veloci e che sono abbastanza per narrare la loro storia. Uno stile asciutto, quasi impersonale, ma profondamente evocativo. Un vortice di racconti, un puzzle di voci anonime che raccontano la paura, il rimpianto, l'incertezza, il coraggio, il dolore. Delicato, a volte ripetitivo, ma forse è proprio questo a renderlo tanto intenso, forte come un pugno nello stomaco.

Scomparvero,silenziosamente proprio come erano arrivate.


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