Recensione: Candidato al consiglio d'istituto - Non dobbiamo perderci d’animo - Un’opera dalle molte pretese
Buon Pomeriggio miei cari...
oggi ho un mal di testa leggero, la neve non smette e noi siam infreddoliti fino alle osssa. 
Pochi giorni fa mi son arrivati i tre libri di cui vi parlavo pochi giorni fa qui l'Anteprima. Oggi la nostra opinione insieme a Maria Grazia del Giornale online "SannioLife".
La sua opinione: 
La trilogia della speranza. E’ l’autore stesso a battezzare così i tre  volumetti di questa sorta di diario ‘personale’ che viaggia sul filo conduttore  dell’educazione, partendo dall’esperienza di Candidato al Consiglio d’Istituto,  passando attraverso l’esortazione di Non dobbiamo perderci d’animo e chiudendo  con la pubblicazione di Un’opera dalle molte pretese.Racconti di vita, analisi interiore e cronaca di vicende che dal singolo si inseriscono nella più ampia cornice dell’Italia del dopoguerra fino a giungere all’Italia dei giorni nostri.
In verità lo scritto, al di là del titolo e dell’ironia sagace con la quale Massimo Cortese conduce il suo racconto, di pretese non ne ha molte, se non quella di essere ‘ascoltato’.
Dobbiamo dire che sin dall’inizio l’autore lotta pro e contro questa volontà di narrare che alla fine ha la meglio su di lui e così l’esperienza diventa libro, nonostante tutto!!!
La lettura è piacevole, la narrazione  scorrevole al punto che quasi passano inosservati refusi di stampa che lo stesso  Cortese segnala e che alla fine sembrano accordarsi con quella smania di  raccontare senza ‘guardarsi indietro’ che caratterizza l’intera e singolare  trilogia. Come in un diario, appunto. Pezzi di vita ‘sparsi’ e ripresi,  analizzati e raccontati.
Il primo e il secondo scorrono abbastanza ‘lineari’, tra vicende paradossali  e sprazzi di vita familiare, tra riso e amarezza, tra scontri elettorali e  bullismo, il terzo è un po’, diciamo, più ‘complicato’ e 'sofferto', a nostro  parere, e ci ha lasciati leggeremente perplessi. È più ansiolitico, la vicenda  stessa lo diviene, e sembra quasi ‘confondersi’ nella smania di raccontare tanto  e subito …Un diario di emozioni e riflessioni in tre atti …
Un assaggio per i nostri  lettori
"Talvolta la realtà supera la fantasia.
Se me l’avessero detto, non ci avrei creduto, ma siccome questa storia,  non capisco bene perché, mi è capitata, sento il dovere di raccontarla.
È una  storia fatta di passioni, comunque siano andate le cose, ed allora non ci sono  protagonisti vincenti o perdenti, anche se le elezioni hanno determinato, contro  ogni speranza, la vittoria della mia lista. Lista per la quale avevo  pronosticato, con quella chiaroveggenza che spesso mi abbandona, sconfitta  sicura, ed alla fin fine ero contento di quel magro risultato, tanto che, non  solo non mi sono votato, ma non ho neppure fatto campagna elettorale, ad  eccezione di una telefonata con un’amica psicologa che ha pure il marito  psichiatra.   "
Maria Grazia 
