[Recensione] Kill all Enemies di Burgess Melvin

Case Ed.:Mondadori Pagine: 288
Prezzo: € 16,00
Cosa succede se non hai altro se non la tua rabbia cui attaccarti, per sopravvivere?
E se il mondo che ti è intorno sembra frantumarsi a ogni passo?
Billie sa di non avere più possibilità. Non può più farsi beccare in una rissa, a picchiare chiunque si azzardi a provocarla. Verrebbe cacciata dall’ennesima famiglia affidataria e dall’ennesima scuola. Invece ci ricasca.
Chris da quattro anni si rifiuta sistematicamente di studiare, eppure è intelligente e sveglio. I professori non lo sopportano più e all’ennesima pro- vocazione lo sbattono fuori.
Rob è considerato un violento, ma in realtà è il più indifeso di tutti, e sembra impossibile che riesca a usci- re dall’ennesimo guaio in cui si è cacciato.
Tutti, là fuori, saprebbero raccontare la loro storia, infarcendola di bugie, però Billie, Chris e Rob non l’hanno mai veramente raccontata a nessuno. Ma la musica migliore viene quando sei costretto a improvvisare, e allora la rabbia diventa uno strumento da suonare, perché la cosa più difficile, a volte, è farsi ascoltare. Bruciante, crudele e diretto come un pugno in faccia o il primo amore: questo romanzo e i suoi protagonisti lasceranno il segno.
è un autore inglese nato nel 1954. Ha fatto molti mestieri e solo nel 1986 ha cominciato a scrivere. Nel 1996 ha raggiunto il successo con Junk, un romanzo difficile che affronta il tema della dipendenza da eroina tra i ragazzi di Bristol. È considerato uno dei migliori scrittori contemporanei per adolescenti, e non ha mai avuto paura di confrontarsi con gli argomenti più controversi. Ha vinto la Carnegie Medal e il Guardian Children's Fiction Prize.
Il libro è duro, molto. 
La copertina è favolosa, delicata ma allo stesso tempo forte,
 la Mondadori ha colpito in pieno e il succo del libro è tutto incentrato lì!!
Il tema che viene trattato è quello della violenza, bullismo e gravi malattie che trascurate possono anche sfuggire; un forte richiamo ai genitori e più che ai ragazzi questo libro lo farei leggere a loro. Forte, violento e meschino. I tre protagonisti arrivano sull'orlo del precipizio e paron non tornare più indietro. Io l'ho trovato molto contrastante e non mi è piaciuto come sono stati affrontati i temi al suo interno ...mancava di qualcosa, di un pizzico di sensibilità che potesse riunire il tutto.
La storia scorre lenta non per la lettura ma per la vita dei tre ragazzi. Ognuno per un motivo si ritrova immischiato in storie di violenza e subire ciò ...è duro . 
Veriterio, molto, se pensiamo che anche nella nostra società ci sono questi casi e ci vorrebbe davvero qualcuno che fosse in grado di scovare le paure più recondite ma non sempre ve ne è la possibilità. 
Molte volte le scuole, i professori o semplicemente i genitori coprono il tutto, mascherano la realtà ma la verità non può essere nascosta o tradita . 
Lo scritto è serio e disarmante. Sul finale netto miglioramento.
Consigliato a chi ha problemi con i propri figli, 
a chi ancora nell'età dell'adolescenza non riesce a gestire degnamente il tutto.
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