[Recensione] Una vergine sciocca di Ida Simons


Buona domenica cari Lettori! 
Oggi parliamo di una riscoperta letteraria...

Una vergine sciocca è la sola opera completa di Ida Simons a noi pervenuta. La voce narrante della storia è Gittel, una ragazzina ebrea di 13 anni che vive insieme alla famiglia nell'Olanda degli anni '20.
Attraverso i suoi occhi da adolescente ci viene descritta la comunità in cui è nata, le tradizioni ebree e il passare degli anni per una ragazzina che consapevolmente sceglie di essere una delle vergini stolte della parabola contenuta nel vangelo di Matteo, una vergine sciocca che crede nei sogni e nella possibilità di realizzarli.
Gittel descrive quasi con distacco gli avvenimenti a cui assiste e di cui farà parte, in maniera disincantata parla di ebrei in un mondo che si trovava alla soglia di un'altra guerra che avrebbe messo a dura prova proprio quella comunità di cui lei parla con tanta leggerezza...

Devo ammettere che mi aspettavo una storia diversa da questo romanzo, mi sono fatta ingannare dalla trama che parlava di Seconda Guerra mondiale e dalla biografia dell'autrice che fu deportata e sopravvisse ai campi di concentramento. In realtà questa è più che altro la storia dell'adolescenza di una ragazzina ebrea ad Anversa, che in certe parole quasi prevedeva quello che sarebbe accaduto. 


La prima cosa che colpisce quando ci si appresta alla lettura di questo romanzo è lo stile che l'autrice usa per delineare la sua storia. Ci troviamo davanti ad una prosa leggera,delicata, quasi disincantata rispetto a quello che accade, perfettamente in grado di riflettere la personalità della giovane Gittel.
La storia è molto semplice, non c'è guerra, o almeno non ancora, gli ebrei vivono ancora in pace attaccati alle loro tradizioni. Gittel è alle soglie dell'adolescenza e ha già le idee molto chiare su quello che diventerà da grande: vuole diventare una concertista famosa.

Quella passione per la musica così precoce le permetterà di realizzare quel sogno, che sarà interrotto solo dalla terribile guerra che negli anni successivi avrebbe fatto anche di Gittel, riflesso dell'autrice, una delle tante vittime.
La storia si svolge tutta negli anni precedenti alla guerra, quello che leggiamo è solo il racconto di una ragazzina che, a parte avere una famiglia particolare e un po' sopra le righe, si limita a descrivere quello che le accade ogni giorno, i progressi musicali, le nuove amicizie, i rapporti con i familiari.

Una storia fin troppo semplice che purtroppo non è riuscita a coinvolgermi del tutto, ho trovato alcuni passaggi banali mentre altri molto interessanti. Ho apprezzato le ambientazioni olandesi, ma forse visto che mi aspettavo altro, non sono riuscita ad apprezzare il racconto di Gittel come si dovrebbe. Buona lettura!

 Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi...

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