Ritorna la nostra Lolita Lobosco!

Benvenuti in una nuova avventura della nostra Questor-a. (se vi siete persi le mie precedenti recensioni, vi rimando QUI, QUI e QUISi stiamo parlando proprio di lei Lolita Lobosco, trasferita a Padova. Lolita è completamente persa nel mare di nebbia che la circonda e non solo metaforicamente ma anche materialmente.

Ancora una volta incontriamo la nostra donna di ferro, capricciosa, puntigliosa e forse un pò più isterica e incazzosa. Stavolta Lolita deve uscire dai suoi meandri e riuscire in un territorio che non è il suo a risolvere un caso abbastanza spinoso, la scomparsa di un ragazzo non Italiano. In questo libro vengono rinchiuse parecchie nozioni: dal bullismo, all'adolescenza, al cyberbullismo, al razzismo. Tutti problemi che ci son sempre stati nei confronti dei più deboli ma che ora vengono amplificati anche grazie o forse dovrei dire per colpa dei social. L'adolescenza è un periodo complicato si sa e Lolita si troverà a indagare su un caso di scomparsa mettendo in campo ogni piccola dote che ha, anche se lei non si fa scrupoli a mettere in campo la giustizia anche con dei ragazzini, che vogliono essere più grandi di quel che sono.

L'entrata in campo della Madre Badessa è stata una nota vincente e il Vice Questore Caruso mi ha fatta innamorare, calmo tranquillo e pacato. Forse la questor-a è un pò troppo su di giri e strafottente sotto alcuni versi ma poi ritorna la vecchia Lolita sotto altri aspetti. Una donna con tanta forza di volontà.

La scrittura come sempre è molto particolare, il dialetto è sempre ben evidente e sottolineato, per demarcare ancora di più i caratteri, la Genisi ha uno stile tutto suo di raccontare le cose. Non ci sono schemi che tengano.

Naturalmente il romanzo è armonioso, sfacciato, pieno di azione e ironia, una vera chicca per gli amanti dei misteri moderni.

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