[I°Tappa BlogTour] Le cesoie di Busan di Karen Waves


Buongiorno cari #FeniLettori e benvenuti alla I° Tappa del Blog Tour "Le Cesoie di Busan"  di Keren Waves. Con noi si apre questo interessante Tour virtuale all'insegna della conoscenza e approfondimento del libro. Noi presentiamo il libro in una veste particolare, l'autrice ha voluto deliziarci con questa innovativa proposta... 
Quando Valentina conosce Won-ho capisce subito tre cose: la prima, che è la persona più antipatica che abbia incontrato in Corea; la seconda, che le sue labbra bellissime non possono cambiare questo fatto; e la terza, che se le chiederà di uscire gli dirà sicuramente di no. Dopotutto, non hanno niente in comune: solo un pessimo carattere, un umorismo tagliente, la profonda insofferenza per tutto ciò che non si possa fare in tuta e la passione che li consuma ogni volta che si incontrano. Ma Won-ho è tanto abile nel convincere Valentina quanto lo è a potare gli alberi di Busan e così, tra picnic al chiaro di lampione e caldi pomeriggi nei frutteti, la loro relazione cresce e l’attrazione si fa sempre più intensa. Anche se la coinquilina di Valentina insiste che si stanno innamorando e che sono fatti l’uno per l’altra, la famiglia di Won-ho si oppone e Valentina si trova di fronte a una scelta difficile. La storia d’amore con Won-ho sopravviverà, o lei e il suo appassionato potatore hanno i baci contati?
Presentazione Libro

Scena: cucina studentesca padovana. Agosto 2015. Caldo afoso, ventilatore rotto, quattro bottiglie d’acqua, un tè freddo. Due studentesse riverse sulla cerata del tavolo tra pile di appunti. L’Autrice, che ha prodotto finora due romance che esistono allo stato di file sul suo pessimo computer e che in questi giorni di studio si rianima soltanto alla vista di nuovi episodi del suo drama coreano preferito; e la sua Amica, vittima innocente della coreanomania che volente o nolente (soprattutto nolente) le tocca soffrire.  

Autrice: “Dai, veditelo il nuovo video dei BigBang.”
Amica: “No. So che ci saranno luci stroboscopiche, gente che non riesco a distinguere dai capelli fosforescenti e un ritmo gioioso che con questo caldo mi fa venire soltanto voglia di morire.”
Autrice: “Non ti sento disposta a provare nuove esperienze.”
Amica: “Non sono esperienze nuove. Ormai di questa gente mi sono fatta una cultura. E tutto perché tu non accetti mai un no come risposta.”
Autrice (contrita): “Forse hai ragione, ma non è colpa mia se sono tanto bellissimi.”
Amica (sbuffando): “Secondo te. Per me sono troppo delicati.”
Autrice: “La bellezza asiatica è diversa dalla nostra, ma una volta che ti ci abitui ti prende come un virus.”
Amica: “Io non voglio un virus. Voglio un uomo che mi giri per casa in canotta e all’occorrenza mi poti il platano in cortile.”
Autrice: “Sono sicura che potano alberi anche in Corea.”
Amica: “Come minimo importano potatori dall’estero.”

Cade il silenzio. L’Amica ricomincia a contare gli esami che le mancano alla laurea sulla punta delle dita depresse. L’Autrice apre il computer e si mette volenterosa a battere a macchina.

Amica: “Spero che tu non stia facendo una ricerca per potatori in Corea.”
Autrice (innocentemente): “Non ci penserei mai.”
Amica: “Tanto anche se potano non mi tirano lo stesso.”
Autrice: “Se ti trovassi un coreano bello, potatore, magari anche colto…”
Amica: “Sì, poi? Campione di nuoto, magari, per quel fisichino che sta sempre bene.”
Autrice: “No, ora non esageriamo. Però il fisichino lo si apprezza sempre. E comunque la Corea è piena di spiagge. E surfisti. A Busan, per esempio…”
Amica: “No. Mi sono appena abituata a tutte le informazioni non richieste che mi hai dato su Seoul. Non mi tirar fuori anche Busan.”
Autrice (con vero dolore): “Va bene.”

Cade il silenzio. Mosche ronzano, il caldo opprime, il tè freddo non è più così freddo.

Amica (sospirando): “Dimmi di Busan.”
Autrice: “Una città bellissima! Interessantissima! Piena di grattacieli! In riva al mare! Hanno anche un’ottima università!”
Amica: “Ti ha assunta l’ufficio per il turismo?”
Autrice: “No, ma nel mio itinerario ideale per il “Tour Perfetto di Karen in Corea del Sud” mi farei dieci giorni di cultura a Seoul e una settimana di sole e mare a Busan.”
Amica: “Brava. Fai tanti soldini e poi portaci pure me.”
Autrice (guardando l’infinito): “Potrei mandarci un personaggio.”
Amica (allarmata): “Conosco quella faccia. È la tua Faccia da Idea.”
Autrice: “Un personaggio che studia a Padova come noi ma va a Busan in scambio.”
Amica: “Mi preoccupo di più.”
Autrice: “E lì conosce un coreano. Potatore. Colto. E surfista.”
Amica: “Ecco.”
Autrice: “Talmente figo che tirerebbe pure a te.”
Amica: “Dovrebbe essere figo veramente.”
Autrice: “Fidati di me.”
Amica: “Ti ricordo che tu non sai nulla, né di potatura, né di surf.”
Autrice: “Amazon mi informa che vendono manuali di potatura a dieci euro.”
Amica: “Karen! Dici sul serio?”
Autrice (arrossendo): “Sì. E perché no. Mettiamoci anche delle scene d’amore appassionate.”
Amica (sussurrando): “Scrivi un erotico?”
Autrice (ormai paonazza): “Diciamo eroticomico.”
Amica: “Si pota, si fa l’amore e si ride. Approvo.”
Autrice: “Bene. Sempre meglio dei verbi irregolari francesi, come passatempo.”
Amica: “Ma questa volta, se viene bene, lo devi pubblicare.”
Autrice (sconvolta): “Non oserei mai.”
Amica: “Oseresti. Perché ti costringo. Vai e infliggi la tua passione per i coreani a qualcun altro.”
Autrice (ferita): “Era questo il tuo piano segreto?”
Amica (sogghignando): “Sì.”

Stacco. Una settimana dopo, all’una di notte, la chat facebook dell’Amica. Appare un messaggio dell’Autrice.
Autrice: “Senti ma… se invece di un libro solo fosse una trilogia?” (Sipario)
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Il calendario con il riepilogo delle varie Tappe qui.
E con questo concludiamo, spero che la nostra tappa vi sia piaciuta, continuate a seguire le altre tappe! Alla prossima!

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