La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig

Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di uno dei romanzi più chiacchierati dello scorso anno.

Quante volte avete pensato che la vita che state vivendo non sia quella giusta per voi? Quante volte avete rimpianto decisioni prese o non prese? O ancora quante volte vi siete chiesti cosa sarebbe successo se aveste preso decisioni diverse? Nora Seed ha l'opportunità di esplorare versioni alternative della sua vita attraverso i libri contenuti nella Biblioteca della mezzanotte. Ogni libro rappresenta una vita, la vita che avrebbe avuto continuando a nuotare, la vita da mancata rockstar, la vita in cui ha sposato Dan e quella in cui non l'ha sposato, la vita in cui ha seguito la sua amica in Australia, la vita in cui è diventata una glaciologa, tante vite segnate da una sola diversa decisione che ha condotto Nora su strade opposte.

Il punto centrale da cui parte Matt Haig è piuttosto semplice.

Trascorriamo così tanto tempo a desiderare che le nostre vite siano diverse, paragonandoci ad altre persone e ad altre versioni di noi stessi, quando in realtà la maggior parte delle esistenze offre momenti buoni alternati a momenti cattivi...Sarebbe molto più semplice se capissimo che non esiste un modo di vivere che ci renda immuni dalla tristezza. E che la tristezza è parte intrinseca della trama della felicità. Non si può avere l'una senza l'altra. Naturalmente, esistono gradi e misure diverse per entrambe. Ma non esiste una vita in cui si possa vivere in uno stato di perenne felicità. E credere che invece sia possibile non fa che generare altra infelicità nella vita che viviamo.

La biblioteca di mezzanotte parla di depressione, di ansia, di rimorsi e rimpianti. So che molti lo hanno trovato una lettura abbastanza banale, forse anche mainstream, ma io non sono completamente d'accordo. Si, è vero che l'idea di partenza non è particolarmente originale e che lo stesso finale si perde un po', ma in generale io ho trovato il libro molto centrato e particolarmente godibile. Mi è piaciuto lo stile del racconto, leggero ma profondo. Ho amato le riflessioni dell'autore, il modo in cui riesce a toccare dei temi estremamente forti con una delicatezza fuori dal comune. Mi è piaciuta anche Nora, perchè alla fine io un po' mi sono rivista in lei, in particolare quando dice:

Equidistante. Non perfettamente in asse. Si era sentita così per gran parte della sua vita. Intrappolata nel bel mezzo. A lottare, ad agitarsi, a cercare semplicemente di sopravvivere, senza sapere da che parte andare. Quale direzione prendere, senza doversi pentire in seguito.

Credo che tutti ci siamo sentiti persi ad un certo punto della nostra vita. Credo anche che i rimpianti siano parte di noi, tutti ci chiediamo e se? Se avessi, se non avessi. Mi ha fatto bene leggere questo libro, non tanto per il messaggio principale che passa, e cioè che ogni vita, anche quella più banale e disastrosa, è degna di essere vissuta. Più che altro per tutti gli altri messaggi tra le righe. Non è mai troppo tardi per ricominciare, non abbiamo una data di scadenza come il latte, a una decisione sbagliata si può rimediare, è meglio abbandonare i rimpianti perchè rischiano di prosciugarci. Questo è un periodo un po' grigio della mia vita, e devo ammettere che mi sono spesso commossa nel leggere di Nora e delle sue paure, che in fondo sono un po' anche le mie. 

“Non dobbiamo fare tutto per essere tutto perchè siamo già infinito. Mentre siamo vivi conteniamo in noi un futuro di molteplici possibilità.


Post più popolari