La piccola libreria ai piedi della montagna di Lee Do-Woo
La piccola libreria ai piedi della montagna è una delle ultime novità letterarie coreane pubblicate in italiano. In realtà ne avevo già sentito parlare perchè dal romanzo è stato tratto un K-drama piuttosto famoso che io non ho ancora visto perchè a primo impatto mi dava l'impressione di essere estremamente lento. Purtroppo il romanzo ha confermato quello che un po' pensavo già del drama; per quanto molto interessante e arricchito da un'ambientazione bellissima, non mi ha convinto completamente.
Protagonista del racconto è Haewon, insegnante d'arte che dopo aver abbandonato il suo lavoro torna nel piccolo paesino di provincia dove è cresciuta. A Bukhyeon ritrova la zia Myeongyeo, con cui praticamente è cresciuta e che gestisce la pensione Casa di Noce, ma anche Eunseop, suo vecchio compagno di classe e vicino di casa con cui non ha però mai scambiato più di qualche parola. Eunseop ha aperto una piccola libreria indipentente in un vecchio hanok, la libreria Goodnight, dove ospita anche un piccolo e variegato gruppo di lettura. Haewon non ritrova la casa che sperava, la zia è diventata scostante, la pensione cade a pezzi e nulla sembra andare per il verso giusto. Inaspettatamente sarà proprio Eunseop con la sua libreria a diventare un piccolo rifugio.
La trama di questo romanzo mi attirava moltissimo e in effetti fino ad un certo punto la storia mi ha tenuta incollata alle pagine. Purtroppo la lentezza che permea tutto il racconto ha raffreddato il mio interesse. Lo sviluppo del racconto è estremamente lento; si tratta di un romanzo molto introspettivo, il che non è un male ma in questo caso diventa quasi prolisso e si perde in dettagli che non fanno una grande differenza ai fini della storia.
Neanche i personaggi mi hanno convinta completamente, in particolare i due protagonisti. Haewon e Eunseop sono caratterizzati bene ma non mi sono piaciuti particolarmente. Ho apprezzato molto di più i personaggi secondari del racconto, che ho trovato decisamente più interessanti e sfaccettati. Quello che invece ho apprezzato moltissimo è l'ambientazione della storia. L'inverno, la neve, l'atmosfera quasi onirica che viene a crearsi, l'ambientazione è davvero perfetta e trasmette tutte le sensazioni che l'autrice voleva trasmettere.
Se dovessi descriverlo in una sola parola lo definirei delicato, forse anche troppo. Belle le atmosfere, belli i legami che si creano tra tutti i personaggi che frequentano la libreria, ma davvero troppo lento. Un vero peccato, e direi che a questo punto mi evito anche la visione del drama. Buona lettura.
“Il posto che mi appartiene è ovunque io sia. Se vivo facendo fede al mio essere più sincero, allora io stesso divento uno spazio, e il luogo in cui esisto è mio.”