Gli antropologi di Ayşegül Savaş
Gli antropologi è un romanzo composto da tanti piccoli micro capitoli, una narrazione particolare che in una storia come questa risulta essere davvero perfetta. Protagonisti del racconto sono Asya e Manu, due giovani expat che hanno lasciato i rispettivi paesi d'origine e si sono trasferiti in un altro paese dove si sono conosciuti e innamorati.
La storia parla della loro vita quotidiana, delle sfide che affrontano lontani da casa e famiglia, della voglia di mettere radici ma allo stesso tempo di non dimenticare quello che si è lasciato indietro. É un racconto che parla di cambiamenti, di passato e futuro, del tempo che passa, del diventare adulti. L'ho trovato davvero interessante, in particolare per quanto riguarda lo stile; asciutto ma molto evocativo, perfetto nel descrivere due giovani vite catturate nel momento in cui il cambiamento sta avvenendo.
Quello che penso sia il punto forte di questo romanzo è però la sua estrema attualità. Ayşegül Savaş parla di qualcosa che ci è familiare, di un processo che tutti, expat e non, affrontiamo. E lo fa con una delicatezza e un'eleganza che rendono ogni pagina molto bella, poetica nella sua semplicità. Un bel racconto, breve ma compiuto, che parla di vita quotidiana, di amore vissuto e della ricerca di sè stessi. Buona lettura!
"Non esiste un posto dove sentirci a nostro agio, non esiste una lingua in cui, dopo tanti anni, scivolare come in un sonno profondo. E non abbiamo nemmeno iniziato a considerare la questione più complessa del non avere radici, che implica dove vorremo essere seppelliti, o quali parole perderemo, e in che lingua, quando la vecchiaia comincerà a intaccare le riserve della mente."