La ragazza del convenience store di Murata Sayaka

Buona giornata cari Lettori! Oggi è il 1 Settembre, mancano poco più di 20 giorni all'autunno e io non potrei esserne più felice, ne ho avuto decisamente abbastanza di estate e caldo asfissiante, voglio l'inverno. Ma andiamo oltre e passiamo al libro di oggi, un romanzo contemporaneo di un'apprezzata autrice giapponese.

La ragazza del convenience store credo possa essere definito un po' l'emblema del romanzo giapponese contemporaneo. Ambientazione, atmosfere e anche stile di scrittura sono tipicamente orientali, ma i temi centrali del romanzo lo rendono molto attuale. Protagonista del racconto è Furukura Keiko, una donna di 36 anni dalla personalità particolare. Introversa, chiusa, quasi estranea al mondo che la circonda, Keiko lavora da 18 anni come commessa part-time in un konbini, un caratteristico convenience store giapponese. Isolata dalla società che la vede come un elemento disturbatore in quella che è considerata "la norma", Keiko sembra non avere prospettive nè futuro, e in fin dei conti la cosa non la disturba particolarmente.

L'incontro al konbini con Shiraha, altro strambo individuo che un po' come lei non riesce ad adeguarsi alle convenzioni della società, cambia le carte in tavola. Keiko e Shiraha trovano il modo di aiutarsi a vicenda, cercando di soddisfare le aspettative di un mondo intero che li vorrebbe esattamente uguali a tutti gli altri.

Devo ammettere che la lettura di questo romanzo mi ha stupito per la sua estrema attualità e per l'onestà con cui l'autrice descrive in particolare la sua protagonista. Lo stile del racconto è molto scorrevole, lineare, quasi asciutto. Si tratta però di una storia davvero particolare che riesce a mettere ben in evidenza quanto ancora, in particolare nella società giapponese ma in realtà anche nella nostra, l'essere diversi, avere sogni, aspettative e prospettive che non sono quelli che tutti si aspettano da noi, sia considerato un comportamento anomalo, alieno, quasi da pazzi.

Perchè alla fine è così che Keiko, Shiraha e quelli come loro vengono visti. Ci sono regole non scritte che tutti rispettiamo, e quando non le rispettiamo, quando decidiamo di non adeguarci, è allora che diventiamo alieni, strani, gli eccentrici. I personaggi di questo racconto, Keiko in primis, sono la perfetta descrizione di quello che accade quando non ci si conforma. Bellissimo però il messaggio finale dell'autrice; la sua Keiko non si arrende, decide di continuare per la sua strada. Il konbini per lei rappresenta tutto, una casa, un obiettivo, il suo equilibrio. Perchè rinunciare al suo equilibrio, a quella che per lei è felicità, perchè secondo qualcun altro è ora di rientrare nei ranghi della normalità? 

E in fondo che cos'è la normalità e chi ha davvero il diritto di definirla? Keiko realizza che la sua normalità non è la stessa normalità degli altri e semplicemente va bene così. Coraggiosa la protagonista, decisamente particolare il romanzo che mi ha fatto viaggiare fino in Giappone per scoprire poi che gli schemi, le regole a cui siamo sottoposti sono gli stessi, qui, in un konbini, ovunque. Buona lettura!

In questo piccolo mondo che si regge sulla normalità gli elementi estranei devono essere eliminati, uno dopo l'altro, in silenzio. Le presenze anomale vanno scartate. Ecco perchè devo guarire. Altrimenti sarò allontanata dalla grande tribù delle persone normali.


Post più popolari