Recensione ~ Leggere pericolosamente di Azar Nafisi
Leggere pericolosamente chiude un cerchio in un certo senso, è l'ultimo libro di un quartetto che Azar Nafisi ha dedicato alla letteratura e al suo potere, all'immaginazione e all'amore per i libri e la lettura. Azar Nafisi è una delle mie scrittrici preferite, ho amato le sue precedenti pubblicazioni perchè, oltre ad offrirmi tantissimi spunti di lettura, mi hanno anche fatto riflettere tantissimo sulla realtà che viviamo e su quanto questa realtà possa essere influenzata dalla letteratura e dall'immaginazione.
Questo volume in particolare può contare su un approccio diverso; l'autrice si rivolge al padre in una serie di lunghe lettere in cui parla di quello che accade nel mondo e del rapporto tra realtà e letteratura. Nelle cinque lettere che compongono il volume Azar Nafisi parla di tanti avvenimenti e di altrettanti libri e autori che in qualche modo l'hanno segnata e portata a riflettere sul mondo e la società. Si parla di guerra, di dittatura e oppressione, di ribellione e libertà, di femminismo e razza. Vengono esplorati autori come Margaret Atwood, James Baldwin, David Grossman, Zora Neale Hurston e Toni Morrison, Elliot Ackerman, Ray Bradbury, Salman Rushdie e altri ancora.
Il quesito principale protagonista di questo volume, e in effetti anche delle precedenti opere, è quanto la letteratura possa influenzare la società o anche semplicemente il modo in cui vediamo il mondo e ci approcciamo ad esso. Azar Nafisi la risposta l'ha trovata ed è piuttosto semplice:
"Di questa immaginazione abbiamo bisogno per sopravvivere come essere umani. Altrimenti come possiamo entrare in contatto persino con chi non abbiamo mai conosciuto in carne e ossa, se non tramite l'immaginazione e le idee? Ho visto con i miei occhi fino a che punto l'immaginazione, le idee e l'amore per la bellezza possano aprire spazi che nella realtà ci sono preclusi."
O ancora:
"Credo davvero che, se anche non possono salvarci dalla morte, i libri ci aiutino a vivere e a vivere con la speranza, creando un ponte tra quelle che Baldwin chiamava le «possibilità dei libri» e le «impossibilità della vita»."
Con uno stile estremamente scorrevole ma interessante e innovativo nel metodo narrativo, Azar Nafisi ci conduce attraverso una vera e propria analisi di tantissime opere diverse ma in fondo tutte accomunate dallo stesso potere: quello di permetterci di vedere oltre la nostra realtà, quello di aiutarci a riflettere, a ribellarci, ad evadere dalle prigioni, fisiche e mentali, in cui spesso ci troviamo prigionieri. La letteratura diventa scudo, diventa arma contro le brutture del mondo, diventa anche un mezzo di ribellione e ci aiuta a superare i momenti difficili.
Un meraviglioso inno al potere della lettura, estremamente interessante e ricco di spunti di riflessione. Bellissimo il messaggio principale dell'opera che ci ricorda l'importanza di continuare a leggere pericolosamente, permettendo alla letteratura e alla conoscenza di diventare i nostri talismani. Per me imperdibile esattamente come i precedenti. Buona lettura!
“E non è forse questo che fa la grande letteratura? Attingere all'umanità che ci accomuna, evidenziando nel contempo le differenze.”