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Outsiders: Cinque scrittrici che hanno cambiato il mondo di Lyndall Gordon

Outsiders è un saggio interessantissimo che si concentra su cinque scrittrici che hanno modificato il ruolo delle donne nella letteratura. Mary Godwin, Emily Brontë, George Eliot, Olive Schreiner e Virginia Woolf sono romanziere che conosciamo benissimo, figure di spicco nella storia della letteratura al femminile, autrici di racconti che nel tempo sono diventati pietre miliari.

Ma, oltre all'essere donne e scrittrici in un'epoca in cui alle donne ancora non era concessa la libertà di esprimersi al 100%, che cosa le accomuna? É da qui che parte Lyndall Gordon, prendendo in esame in ogni parte di questo saggio la storia, la vita e le opere di queste scrittrici. Non poteva esserci titolo più azzeccato, queste donne furono tutte outsiders, vissero controcorrente, sfidando le regole della società dell'epoca e finendo per esserne emarginate.

"In quanto scrittrici, queste cinque pioniere hanno fatto propria la vita dell'ousider, della fuorilegge, dell'emarginata, approfittando della loro separazione dall'ordine politico e sociale che domina in tutto il mondo attraverso i secoli. Una prospettiva così ampia superava l'ambito della politica; implicava un pensiero empatico, e ci è voluto coraggio morale per far sì che delle donne ridotte al silenzio lo trasformassero in un discorso pubblico. Ammiro queste scrittrici perchè non hanno finito per disapprovare la specie umana, nonostante abbiano dovuto affrontare con fatica la violenza che si ripete sotto forma di aggressione economica, violenza domestica e guerra. La violenza vive nel mostro di Frankenstein, che può colpire chi è terrorizzato in qualsiasi momento, e nell'odio vendicativo di Cime tempestose, romanzi che rivelano come la violenza tracimi da mentalità ristrette ossessionate dall'autocommiserazione, dal biasimo o dalla volontà di sopraffazione."

Ho letteralmente divorato questo libro, catturata sia dal racconto che dallo stile dell'autrice, estremamente elegante e scorrevole. In parte conoscevo già la storia di queste scrittrici e ho letto la maggior parte delle loro opere, ma ho apprezzato il tono del saggio e i punti su cui si concentra per raccontare queste donne. Ho apprezzato in particolare il modo in cui ha descritto il loro percorso, sopratutto il modo in cui sono state in grado di trasformare una vita difficile, delle condizioni non ideali e le pressioni di una società dominata dagli uomini, in un punto di forza per le loro opere.  

E ancora oggi celebriamo il loro estro, leggiamo le loro opere, ascoltiamo le loro voci. Voci che ci ricordano, e purtroppo ancora ne abbiamo troppo bisogno, che essere diverse va bene, anzi può diventare la chiave per guardare alla vita in modo inconsueto e per cambiare quello che non ci piace e non ci rappresenta. Buona lettura!

"Nel 1929, Virginia Woolf riteneva impossibile definire la vera natura della donna. La risposta, disse, doveva attendere il momento in cui le donne sarebbero state messe alla prova nella politica e nelle professioni. Eppure anche adesso, un secolo dopo, la risposta rimane incerta, e la ragione, credo, è questa: le donne stanno ancora trovando una voce congiunta. Mentre aspettiamo, possiamo guardare all'isolamento risoluto di queste cinque scrittrici che hanno estratto con fatica gemme dalla miniera della separatezza femminile, e ascoltare chi ha teso l'orecchio ai rumori al di là del silenzio."