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Le metamorfosi di Ovidio

Buona giornata cari Lettori! Sono tornata ad essere latitante, ma nelle ultime settimane sono stata impegnata con una lettura che mi ha tenuto compagnia per molto tempo. Si tratta di un grande classico che mi ha lasciato senza parole per la sua bellezza.

Classico tra i classici greci, Le metamorfosi ĆØ una raccolta di alcuni dei miti piĆ¹ famosi e conosciuti, ma non solo. Partendo dalla nascita del cosmo, Ovidio ci conduce alla scoperta di dei e dee, eroi, semplici esseri umani. Storie di amore e odio, di vendetta e dolore, di riscoperta e rinascita, di vita e morte.

Le metamorfosi mi ha tenuto compagnia per settimane, l'ho centellinato perchĆØ non volevo finirlo, ho preferito assaporarlo a poco a poco. La ricchezza della prosa, i tanti racconti uniti da un sottile filo rosso, creano un mosaico di storie che esplorano, come spesso accade quando si leggono i miti, la nostra stessa umanitĆ . 

In scena, al centro di ogni racconto, c'ĆØ proprio la metamorfosi, l'evoluzione, il cambiamento. La metamorfosi del mondo, ma sopratutto di chi lo abita che viene catturato nel continuo evolversi, nel continuo cambiare per diventare qualcosa di diverso. Un ciclo senza fine che ben rappresenta la nostra vita e l'essenza della nostra umanitĆ .

Attraverso le parole di Ovidio assistiamo alle terribili vendette degli dei, ai loro amori, a volte crudeli a volte insensati. Siamo lƬ con Orfeo quando cerca di riprendersi la sua Euridice, siamo lƬ quando Dafne fugge disperatamente da Apollo e preferisce mutarsi in alloro piuttosto che cedere al dio di tutte le cose belle. E ancora il rapimento di Persefone, la triste sorte di Medusa, la vendetta di Medea, le maledizioni delle Furie, Arianna e Teseo, Narciso e Atalanta.

La scrittura diventa vertigine e ci trascina in un mondo quasi irreale che perĆ² somiglia pericolosamente a tutto quello che conosciamo e ci ĆØ familiare. I miti hanno sempre parlato di noi e continuano a farlo mutando esattamente come facciamo noi. Buona lettura!

“Ma con la parte migliore di me io volerĆ² in eterno piĆ¹ in alto delle stelle, e il nome mio rimarrĆ , indelebile. E ovunque si estende, sulle terre domate, la potenza romana, le labbra del popolo mi leggeranno, e per tutti i secoli, grazie alla fama, se qualcosa di vero c'ĆØ nelle predizioni dei poeti, vivrĆ².