[Blogtour] L'archivista di Torrechiara di Paola Minussi
Anna Ponti, esperta archivista emigrata in Svizzera, decide di lasciare la città di Basilea, dove si è costruita una vita soddisfacente sia a livello professionale che sentimentale, per tornare in Italia. Due sono i motivi che la spingono a compiere questo passo: ritrovare la sorella che non vede da anni e dare il proprio contributo alla tutela degli antichi volumi e delle opere d’arte che in patria rischiano di andare perduti e distrutti. Destinazione: il castello di Torrechiara. Siamo nel 2027 e l’Italia è in piena guerra civile; una feroce dittatura dà la caccia a dei fantomatici “Sabotatori” e perseguita la popolazione non allineata con il regime. Ma chi sono in realtà i Sabotatori? Nei silenzi e nei nuovi ritmi di Torrechiara Anna scoprirà chi siano davvero i Sabotatori. Una storia di lotta, di passione, di percorso rivoluzionario degli eventi, ma, soprattutto, di solidarietà al femminile e di rinascita dalle macerie.
Tre domande per l’autrice.
Perché leggerlo…Difficilissimo dire perchè una lettrice o un lettore dovrebbe leggere un libro e, in questo caso, il mio libro. A mio avviso l’importante è leggere, comunque. Essere curiosi e curiose di conoscenza, essere assetat* di novità, cercare di informarsi il più possibile su quello che accade attorno a noi (e per questo ci sono i quotidiani, i saggi e le pubblicazioni di settore) e dentro di noi e, in questo caso, certo, un bel libro, un buon romanzo possono essere d’aiuto.
Osservare per…
Leggere per capire, per capirsi e, perchè no, per andare oltre il nostro orticello e pensare in grande. Questo è il mio augurio per chi leggerà “L’archivista di Torrechiara”: riuscire a cambiare, a guardare oltre ogni muro, vero o mentale che sia, per prendere coraggio e rendere la propria vita qualcosa di unico, prezioso e speciale.
Insomma: non essere indifferenti, fare la differenza, senza fretta, ma senza tregua.
Una storia di…
Una storia di lotta, di passione, di percorso rivoluzionario degli eventi, ma, soprattutto, di solidarietà femminile e di rinascita dalle macerie di una Europa sempre più chiusa in se stessa.