[Korea 사랑해 #5] Il femminismo in Corea del Sud

Buongiorno cari lettori e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alla Corea e alle sue meraviglie. Oggi ci dedichiamo ad un argomento meno frivolo rispetto agli ultimi due che mi interessa particolarmente. 

Nel primo episodio della rubrica in cui abbiamo parlato di K-pop in generale, vi avevo accennato che avremmo trattato anche il tema di oggi. Parleremo del movimento femminista in Corea del Sud, con qualche accenno storico, e di come ancora viene percepito a livello nazionale.

La nascita del movimento femminista in Corea del Sud è datata agli anni del colonialismo giapponese, quindi tra il 1921 e il 1945. Uno dei primi movimenti femministi fu proprio il Minjung Feminism, formato da donne lavoratrici che lottavano per ottenere uguaglianza e diritti. C'è da notare però che, anche se più avanti il femminismo in Corea fu influenzato dal femminismo occidentale, in realtà il movimento femminista coreano nasceva più per questioni legate a diritti umani e alla riunificazione del paese piuttosto che su questioni relative all'uguaglianza di genere.

Negli anni '80 il movimento, di cui facevano parte moltissime studentesse universitarie, aveva come obiettivo primario l'indipendenza nazionale e la libertà dal controllo giapponese. Grazie al lavoro dei movimenti femministi di quegli anni si ottennero importanti risultati. Ad esempio nel 1987 furono fondate la KWAU (Korean Women's Association United) e la KWWA (Korean Women Workers Association) che si batterono a lungo per ottenere un salario migliore per le donne lavoratrici e per migliorare le terribili condizioni di lavoro a cui erano soggette. Ancora oggi le organizzazioni, presenti su tutto il territorio coreano, lottano per ottenere pari uguaglianza e diritti per le donne sul posto di lavoro. Sempre grazie a loro sono stati portati alla luce crimini commessi contro le donne, coreane e non, tra cui la terribile realtà delle comfort women. 

Attualmente in Corea del Sud sono presenti due correnti femministe, quella radicale e quella riformista. La differenza tra i due movimenti sta essenzialmente nel tipo di obiettivi che hanno; mentre il femminismo riformista si concentra maggiormente sul cambiamento del ruolo della donna all'interno della società coreana, mentre quello radicale si concentra su tutte le questioni che riguardano i diritti umani. Indipendentemente dall'organizzazione a cui fanno fronte, ogni movimento femminista in Corea del Sud ha in comune le lotte per alcuni diritti fondamentali.

I problemi principali riguardano infatti la discriminazione di genere, in particolare sul posto di lavoro, la differenza salariale, i crimini a sfondo sessuale, tra cui l'enorme problema delle spycam, conosciuto come molka e ancora  i crimini legati alle hidden camera, per le quali non ci sono ancora vere punizioni. La Corea del Sud registra infatti uno dei divari retributivi di genere più elevati di tutti i paesi OCSE. Si stima che le donne guadagnino in media un terzo in meno degli uomini.

Un altro aspetto molto sentito all'interno dei movimenti femministi coreani è legato agli assurdi canoni di bellezza imposti un po' ovunque nel paese. Parliamo della società che ha creato il kpop, gli idol, in cui la bellezza ha un ruolo fondamentale, dove ci sono cliniche di chirurgia plastica ad ogni angolo e in cui gli interventi di chirurgia plastica sono all'ordine del giorno. Le donne coreane, o almeno una parte di loro, lottano contro questi canoni di bellezza che le rendono a tutti gli effetti schiave. Ne parlavamo nel post dedicato al kpop, i canoni di bellezza riguardano tutti, uomini e donne, ma è risaputo che le idol donne siano sottoposte ad una maggiore pressione e vengono costantemente sessualizzate.

Se volete saperne di più, troverete interessante questo articolo che parla nel dettaglio della questione femminismo in Corea del Sud e lo fa in modo molto esaustivo. L'articolo è questo: The South Korean women’s movement: ‘We are not flowers, we are a fire’.

Potremmo dire tanto sul movimento femminista in Corea del Sud, che è nato da condizioni di partenza ancora più dure di quelle da cui siamo partiti in Occidente. La società coreana è profondamente conservatrice e misogina, e anche se qualcosa è cambiato in realtà lo è ancora oggi. In parte questo può essere dimostrato guardando al crescente numero di organizzazioni anti femministe che costantemente scendono in piazza tacciando le femministe di essere malate mentali e accusandole di discriminare gli uomini. 

Di base c'è tanta disinformazione sul femminismo, su quello per cui lotta e sul suo vero scopo. Questo ovviamente influenza tutta la società che ancora vede il movimento come una specie di piaga da estirpare. Ecco perchè non è un tema di cui si parla liberalmente, anzi si è arrivati addirittura ad etichettare chi ha osato farsi vedere con un romanzo femminista come un traditore della patria. É successo in particolare con la pubblicazione del romanzo Kim Ji-Young, nata nel 1982 di Cho Nam-joo di cui vi ho parlato qui. Il romanzo fa un'analisi della società patriarcale coreana attraverso gli occhi di una donna della classe media, svelando pregiudizi e pressioni che sono comuni un po' a tutte le donne coreane e non. Sia Namjoon dei BTS che Irene delle Red Velvet sono stati sotto il mirino degli anti femministi solo per aver letto e parlato del libro. La polemica ha coinvolto però in particolare Irene, addirittura alcuni fan impazziti hanno bruciato pubblicamente le sue photocard in segno di protesta. 

Ci sarebbe davvero tanto da dire su questo tema, è certo che il movimento femminista in Corea del Sud ha una lunga storia. Ha chiaramente anche un lungo cammino davanti, forse anche più difficile di quello dei movimenti femministi occidentali, ma qualcosa sta cambiando e il cambiamento lo si deve alle tante donne che nel passato e ancora adesso lottano per ottenere quello che gli spetta di diritto. Per oggi la chiudiamo qui, spero che l'articolo vi sia piaciuto e vi consiglio assolutamente di leggere Kim Ji-Young per capire meglio su cosa si fondi la lotta del movimento femminista coreano. 

A presto! 사랑해! 


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