Recensione ~ Quando la nostra terra toccava il cielo di Tsering Yangzom Lama
Quando la nostra terra toccava il cielo è una saga familiare ambientata tra il Tibet e il Nepal. Protagoniste del racconto sono due sorelle, Lhamo e Tenkyi. Ragazzine hanno visto la loro terra invasa, si sono ritrovate insieme alla famiglia ad abbandonare le montagne dove erano sempre vissute e a partire per un lungo viaggio che le conduce in Nepal. Ospiti in un campo profughi di un villaggio, le due ragazze arrivano in Nepal senza più nulla, senza genitori, senza soldi e sopratutto senza sapere se riusciranno mai a tornare nella terra che continuano ad amare visceralmente.
Il racconto poi si sposta avanti nel tempo in Canada, dove vivono Tenkyi e sua nipote Dolma. Dolma è riuscita ad arrivare in Canada, è una studentessa universitaria e vuole diventare un'esperta in cultura tibetana, un percorso che vede come unico modo per riappropriarsi della cultura che le è stata strappata. Avanti e indietro nel tempo, la storia si intreccia e a fare da fil rouge c'è il Tibet e la statuetta del Santo senza nome, un'antica reliquia che si dice sia in grado di ricomparire ogni volta che qualcuno ne ha più bisogno.
L'autrice ha impiegato 10 anni per scrivere questo romanzo, ha fatto ricerche su ricerche e questo risulta evidente dalla precisione dei dettagli, dai racconti sulla cultura tibetana e sulle sue tradizioni. Io sono rimasta completamente affascinata da questo racconto, l'ho trovato ammaliante e bellissimo.
Si tratta di un racconto che esplora tanti temi; è una saga familiare, chiaramente la famiglia, gli affetti, sono al centro del racconto, ma in realtà questo romanzo è tanto di più. É il racconto di un popolo spezzato a cui è stato tolto tutto, casa, terra, tradizioni. Un popolo strappato letteramelmente dalla sua terra e costretto a vivere come volevano gli altri. La storia di Lhamo e Tenkyi è la storia di tantissimi tibetani costretti all'esilio ma che desiderano solo tornare alle montagne che tanto amano, desiderano ritrovare le loro radici.
É una storia di perdita, di abbandono, di dolore. É la storia di chi è stato espatriato, ma anche di chi non ce l'ha fatta, la storia di chi è cocciutamente rimasto e di chi è andato via. É anche un racconto intriso delle tradizioni tibetane, della loro religione, dei loro santi, della loro identità. Estremamente commovente, è un romanzo di un'intensità fuori dal comune. Buona lettura!
“Molto tempo dopo che le nostre luci tremule ed effimere si saranno spente, queste montagne, questi altopiano, questo vento, continueranno a esistere. E poichè è questa terra la fonte di tutto ciò che siamo, noi saremo ancora qui.”