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Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf

Ho concluso Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, un’opera straordinaria che riflette la mentalità progressista e rivoluzionaria della sua autrice, una delle figure più emblematiche della letteratura del XX secolo. 

Nel libro, Woolf ci conduce attraverso un viaggio fatto di idee e osservazioni personali, dove racconta ciò che mangia, il tempo che passa, i libri che legge e le riflessioni che scaturiscono dal confronto tra autori e autrici, tra classi sociali abbienti e meno fortunate. La narrazione alterna momenti intimi e poetici a spunti critici sulla società, evidenziando come, per le donne, anche gesti semplici come accedere a una biblioteca o passeggiare in un vialetto ghiaioso fossero spesso interdetti. Il testo si presenta come un insieme di pensieri sparsi, quasi liberi di volare da un argomento all’altro, intrecciando temi come il trascorrere del tempo, le differenze di genere e la lotta per il diritto delle donne a esprimersi attraverso la scrittura e l’arte. Quello che emerge è una voce che non si limita a descrivere, ma che sfida, argomenta e invita a riflettere. 

Ho amato profondamente le descrizioni, così vivide e dettagliate, che creano scenari indimenticabili e carichi di significato. Sebbene in alcuni punti la narrazione possa sembrare dispersiva, la scrittura di Woolf è pura poesia: ricca, fluida e intrisa di bellezza. Un libro che, a distanza di quasi un secolo, continua a ispirare e a far riflettere, un vero e proprio inno all’autonomia e alla libertà di pensiero.

Virginia Woolf è stata una scrittrice, saggista e intellettuale inglese, nonché una delle principali esponenti del modernismo. Cresciuta in un ambiente colto e privilegiato, Woolf visse però un’esistenza segnata da lutti e disturbi mentali, che influenzarono profondamente la sua sensibilità e il suo stile. Fu membro del Bloomsbury Group, un circolo di artisti e pensatori progressisti, e dedicò la sua vita a esplorare temi complessi come il femminismo, la condizione umana, il tempo e la memoria. 

Una stanza tutta per sé è uno dei suoi testi più celebri, un manifesto in cui affronta con lucidità e ironia il tema dell’uguaglianza tra uomini e donne e il diritto delle donne alla propria autonomia intellettuale ed economica.