Il bosco di là di Lorenzo Marone

Buona giornata cari Lettori! Oggi voglio parlarvi di una delle mie ultime brevi letture, un romanzo dalle atmosfere particolari gentilmente inviatomi da Aboca Edizioni.

Il bosco di là è il nuovo romanzo di Lorenzo Marone. La storia si incentra sul personaggio di Matteuccia, una donna ormai anziana che vive in completa solitudine. Matteuccia non parla, le parole le mancano dalla fine della guerra. Troppo ha visto, sentito e sofferto, lei che giovane staffetta partigiana faceva il possibile per aiutare il padre e gli altri uomini che si nascondevano nei boschi e resistevano a fascisti e nazisti. Insieme a Gentile, unica e sola amica che abbia ma conosciuto, Matteuccia si era armata di un coraggio che mai avrebbe pensato di avere a 17 anni ed aveva deciso di contribuire come meglio poteva alla lotta.

Ma le cicatrici del passato sono rimaste lì in agguato, e quando un evento inaspettato le riporta a galla per Matteuccia arriva il momento di fare i conti con i ricordi più dolorosi, quelli da cui è sempre fuggita preferendo vivere con l'invisibile che si nasconde nella natura.

Brevissima lettura ma molto particolare. Con estrema eleganza e leggerezza l'autore ha saputo raccontare una storia che parla di donne, di resistenza, di guerra e di coraggio. Ma anche di natura, di magia, di cose invisibili che diventano più reali di quelle che si vedono. É quello che accade a Matteuccia dopo la guerra, dopo aver perso troppo e aver rinunciato alla sua stessa voce si rifugia nel bosco, nel vento, negli alberi, negli elementi che sembrano capirla meglio di qualsiasi essere umano.

É così che da partigiana diventa un'emarginata, una donna strana, sola, una strega. Passato e presente si intrecciano in questo racconto e ci regalano il ritratto di una donna povera, piccola, insignificante per molti, che però si trasforma in una creatura che sa "ascoltare la vita al di là della vita", che riesce a vivere in perfetta simbiosi con la natura che la circonda e in quella natura trova consolazione. Centrale è il tema della solitudine in questo racconto, una solitudine il cui unico conforto si trova nell'invisibile, nei venti che cantano e accompagnano Matteuccia nei suoi vagabondaggi, nei cipressi che la consolano di fronte alla perdita, nella quercia che l'ha accolta da bambina e che è pronta a riaccoglierla. Toni fiabeschi e quasi onirici, una storia segnata da una profonda malinconia. Molto bello. Buona lettura!

"Aveva capito che nel riconoscimento degli altri si spezza il perimetro della nostra solitudine, che esistiamo pienamente solo per e in qualcuno."

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