Hidden Valley Road: Nella mente di una famiglia americana di Robert Kolker

Buona giornata cari Lettori! Uno degli ultimi libri che ho letto, che puntavo sin dall'uscita, è un particolarissimo reportage che ha per protagonista una famiglia americana.

Hidden Valley Road racconta la storia dei Galvin. I Galvin sembrano la perfetta famiglia americana, l'esatta personificazione di tutto quello che rappresenta il sogno americano. Don e Mimi hanno 12 figli, tutti sani, tutti intelligenti, diligenti, sportivi, musicisti. Poi improvvisamente qualcosa si spezza; iniziando da Don, il figlio maggiore, seguito poi da altri cinque dei suo fratelli, tutti iniziano a manifestare atteggiamenti strani, spesso violenti. A tutti e sei viene diagnosticata la schizofrenia e a quel punto il sogno di perfezione di Don e Mimi si trasforma in un incubo. 

Traendo spunto principalmente dalla storia della famiglia Galvin, ma alternandola anche con capitoli in cui si fa riferimento alle ricerche sulla schizofrenia, Robert Kolker ci conduce attraverso un viaggio terribile che ha per perno centrale la malattia mentale. Quando i Galvin si ammalano la ricerca sulla schizofrenia è solo agli inizi. Medici, psicologi, genetisti, non sanno quasi nulla della malattia, non sanno da cosa dipenda, non sanno neanche come curarla. Procedendo a tastoni la ricerca inizia a fare passi avanti e sarà proprio grazie all'apporto dei Galvin, una delle famiglie con il più alto numero di componenti affetti da schizofrenia, che verranno fatte enormi scoperte. 

Lo stile del racconto è quello tipico del reportage. I capitoli si alternano tra quelli dedicati alla ricerca e quelli in cui a fare da narratori sono gli stessi membri della famiglia. Don, Mimi, i fratelli malati, Margaret e Mary si passano il testimone raccontando di quegli anni e di come la malattia ha distrutto la loro famiglia. Perchè se è vero che solo 6 dei 12 fratelli si sono ammalati, è anche vero che lo stigma della malattia in realtà ha influenzato la vita di tutti loro. 

Questo è un racconto di abusi, di violenza, è un racconto molto forte, non ci viene risparmiato nulla. Le malattie mentali sono state e sono tuttora spesso un mistero. Le pagine in cui si parla dei primi ospedali psichiatrici, delle orribili cure a cui i pazienti venivano sottoposti, spesso senza risultati, sono terribili. Se dovessi descriverlo con un solo aggettivo probabilmente direi che questo libro è disturbante. Resta però una preziosa testimonianza sulle malattie mentali, sui progressi che sono stati fatti grazie anche a persone come i Galvin e su quanto ancora ci sia da capire.

Siamo più dei nostri stessi geni. In qualche modo, siamo un prodotto delle persone che ci circondano, le persone con cui siamo costretti a crescere e quelle con cui scegliamo di passare la vita. I rapporti che abbiamo possono distruggerci, ma possono anche cambiarci, o guarirci. E, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, ci definiscono. Siamo umani perchè le persone che abbiamo attorno ci rendono tali.


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