Quando abbiamo smesso di capire il mondo di Benjamín Labatut

Buona giornata cari Lettori! Come state? Oggi voglio parlarvi di uno degli ultimi libri che ho letto, un interessante saggio che ricostruisce alcuni dei momenti che hanno segnato la storia della scienza moderna.

Quando abbiamo smesso di capire il mondo è un libro molto particolare. E' un saggio ma non un saggio classico, allo stesso tempo potrebbe essere considerato un romanzo, perchè sia le scoperte che fanno da sfondo al racconto che i personaggi sono in parte romanzati e tutto viene narrato con stile tipico da romanzo ma divulgativo. Insomma potremmo definirlo un ibrido, e devo dire che si tratta di un ibrido ben riuscito. 

Obiettivo dell'autore è quello di farci conoscere quello che si cela dietro alcune delle scoperte più importanti e fondamentali della scienza moderna, in particolare relative alla fisica. In una serie di racconti che solo apparentemente non hanno un filo conduttore, Labatut riprende alcuni dei personaggi chiave della scienza moderna e ci fa conoscere quei momenti che hanno portato alle grandi scoperte che hanno cambiato il mondo e il modo in cui lo vediamo. 

Così ci troviamo a leggere di Haber, un chimico al servizio del Kaiser, che farà una scoperta terribile che porterà all'utilizzo dello Zyklon. Oppure di Heisenberg che durante un periodo trascorso ad Helgoland si rende conto che l'approccio alla scienza e al mondo deve cambiare. O ancora assistiamo ai contrasti tra Schrödinger e Heisenberg stesso. Assistiamo alle prime scoperte della fisica dei quanti ad opera di de Broglie. E la famosa frase di Einstein "Dio non gioca a dadi con l'universo"? Labatut ci narra il retroscena, ovviamente anch'esso romanzo, di quell'occasione. Leggiamo anche di Shinichi Mochizuki e di Alexander Grothendieck e della loro ricerca del cuore della matematica, una ricerca che somiglia pericolosamente ad una discesa nella pazzia.

Ho letto questo saggio con estremo piacere, perchè parla in tono piuttosto semplice di argomenti che mi hanno sempre affascinata ma dei quali so poco e nulla. Sono sempre stata un'amante delle materie letterarie, ho studiato con passione lingue, letteratura e storia, ma le materie scientifiche le ho sempre viste molto lontane da me. Con questo saggio l'autore in un certo senso le ha rese più vicine, più comprensibili anche. Con uno stile scorrevole, informativo, mai pesante e spesso anche ironico, Labatut svela i retroscena di un mondo dal fascino innegabile e di una serie di personaggi che acquistano maggiore umanità in questo racconto.

Gli episodi descritti da Labatut sono quelli che più di altri hanno segnato la scienza moderna e la comprensione del mondo per come lo vediamo oggi. I racconti traggono spunto da articoli e biografie, ma sono romanzati e in parte frutto della fantasia dell'autore. In questo modo le prodigiose menti dei personaggi diventano più vicine a noi, perchè Labatut li descrive in tutte le loro qualità, anche quelle più umane.

Anche se il mondo della scienza, e della fisica in particolare, è ancora lontano e in parte incomprensibile per me, leggendo questo libro mi ci sono avvicinata di un passo. Anche se di molti dei concetti di cui si parla nel libro ho afferrato poco, credo di aver compreso però l'intento di Labatut. La comprensione del mondo che ci circonda è qualcosa che esula dal solo metodo scientifico, va oltre. Quindi quando abbiamo smesso di capire il mondo? Forse non lo abbiamo mai capito, e va bene così. Buona lettura!

"Esiste almeno una cosa stabile su cui si fonda l'universo o non c'è nulla a cui aggrapparsi in questa catena di movimenti senza sosta nella quale tutto è intrappolato? Rendetevi conto fino a che punto siamo caduti nell'incertezza, se l'immaginazione umana non riesce a trovare un solo luogo in cui gettare l'ancora e non c'è pietra al mondo che possa considerarsi immobile!"

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