Ho fatto la spia di Joyce Carol Oates
Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di un romanzo che corteggiavo da un po' e che segna il mio approccio con un'autrice che voglio conoscere meglio.
Ho fatto la spia è il mio primo approccio con Joyce Carol Oates, prolifica scrittrice americana di cui ho sentito sempre parlare benissimo. Questo, tra i suoi, è probabilmente il romanzo che mi attirava di più. Devo dire che mi ha ricordato in parte L'educazione di Tara Westover. Ma Joyce Carol Oates sta una spanna sopra alla Westover per scrittura e stile.
Protagonista di questo racconto è la dodicenne Violet Rue Kerrigan, la figlia più giovane di una famiglia di origini irlandesi che vive a South Niagara, nello stato di New York. La famiglia Kerrigan è numerosa e viene gestita principalmente dal padre, Jerome, uomo dal pugno di ferro e profondamente legato alle sue origini. Tutta la vita dei Kerrigan viene sconvolta quando i due fratelli maggiori di Violet restano coinvolti in un'aggressione ai danni di un giovane afroamericano.
La famiglia cerca in tutti i modi di coprirli, di fargli scudo, fino a che la piccola Violet, sopraffatta dal senso di colpa, racconta tutto quello che sa sulla faccenda e finisce per diventare la principale accusatrice dei fratelli. Mandata a vivere dalla sorella della madre, Violet conoscerà tutta la ferocia e la sofferenza di un esilio forzato.
Questo romanzo della Oates è sicuramente una storia particolarmente drammatica e tosta da leggere. La storia di Violet è un racconto fatto di tanto dolore, di violenza, di sensi di colpa e di autodistruzione. E' anche un racconto familiare che esplora i legami di una famiglia disfunzionale, in cui si trova un padre padrone, una madre fredda e indifferente verso quello che accade e tutta una serie di personaggi negativi che completano il quadro. Nonostante le difficoltà familiari Violet soffre enormemente dell'esilio, della punizione che la sua famiglia le infligge per aver detto la verità. Questo senso di colpa la porterà nel corso degli anni a cadere in tante altre trappole, in tante situazioni di abuso, quasi come se volesse punirsi lei stessa per aver tradito la famiglia.
Devo ammettere che, pur avendo trovato il romanzo molto bello e incisivo, ho avuto qualche problema con la traduzione. In certi punti l'ho trovata forzata, vengono utilizzati dei termini che sinceramente rendono lo stile vecchio, come se si trattasse di un libro di 70/80 anni fa. Non so se si tratta di una scelta voluta, anche se ho notato che emerge solo in alcuni passaggi in particolare.
Come dicevo non è un libro semplice, dà tanto a cui pensare; si parla di violenza e di abuso, di razzismo, di giustizia, del sogno americano. Alla fine quello che vi troverete a leggere sarà uno spaccato di vita americano estremamente realistico, il tutto narrato dalla voce di Violet che nonostante tutto non si arrende mai completamente. Buona lettura!
"Come si dice, non ci è possibile concepire il mondo senza di noi."