Il canto di Calliope di Natalie Haynes

Buona giornata cari Lettori! Oggi voglio parlarvi di una delle letture che attendevo di più quest'anno. Punto questo libro da quando è uscito oltreoceano, la Sonzogno Editore l'ha tradotto per noi permettendoci di leggere un'originale rivisitazione della guerra di Troia.

Il canto di Calliope è il primo romanzo di Natalie Haynes pubblicato in Italia; Natalie Haynes è una scrittrice e classicista inglese. Ha pubblicato diverse opere che riportano in scena i grandi classici, inclusi quelli della mitologia classica. Questo romanzo si propone come un poema epico dedicato alle donne che furono protagoniste della guerra di Troia ma le cui storie finora erano rimaste nell'ombra. 

Tutti conosciamo molto bene l'Iliade, l'abbiamo letta e studiata probabilmente, ma è stato raccontato davvero tutto di quella storia? No, c'è un punto di vista che non è stato narrato, una storia che non conosciamo, personaggi, eroi e non, di cui non abbiamo quasi mai sentito parlare. Si tratta delle donne, ed in questa rivisitazione delle vicende dell'Iliade, la Haynes si è posta l'obiettivo di tirarle fuori dall'ombra e di riportarle alla luce. Mi hanno colpito moltissimo le parole contenute nella postfazione, l'autrice dice: "Spero che alla fine di questo libro i lettori si rendano conto che l'eroismo è qualcosa che può trovarsi in tutti noi, sopratutto se le circostanze lo spingono alla ribalta. Non appartiene solo agli uomini, non più di quanto le tragiche conseguenze della guerra appartengano solo alle donne."

Il racconto inizia con la voce narrante della storia, la voce narrante di tutte le storie epiche: Calliope, la musa della poesia epica. A lei si rivolge il sommo poeta, pensando di scrivere grazie alla sua ispirazione un nuovo poema eroico, ma stavolta è la musa a tessere le fila del racconto. Calliope decide che stavolta non soddisferà le richieste del poeta, stavolta sarà lui a seguire lei, perchè c'è una storia che non è stata ancora raccontata. E' arrivato il momento per le donne coinvolte nella grande tragedia, la grande guerra tra Greci e Troiani, di farsi avanti e di far conoscere il loro punto di vista. Così il poeta racconta di Ecabe, Cassandra, Andromaca, Polissena, Pentesilea, Clitennestra, Laodamia, Briseide e Criseide, ma anche di Penelope e Ifigenia, di Atena, Era e Afrodite e ancora delle Moire che tessono i fili della vita di tutte loro.

In un racconto corale di grande bellezza, le storie e le vite di queste donne, eroiche quanto quelle degli eroi che abbiamo sempre celebrato, tornano in vita. Con uno stile elegante, scorrevole e particolarmente poetico, Natalie Haynes rivisita l'Iliade e lo fa con una naturalezza e un'eleganza davvero uniche. Il ritmo del racconto resta sostenuto dall'inizio alla fine, momenti che appartengono a Calliope, la voce che ci guida lungo tutto il libro. Utilizzare Calliope come voce narrante è stata un'idea originale e ben congegnata, l'ho trovata una narratrice eccelsa, e ho particolarmente apprezzato il tono sempre diverso, a volte ironico, a volte divertito, altre impietosito, con cui parla delle donne di questo racconto.

Conoscevo molte delle storie raccontate in questo libro, anche perchè non è la prima rivisitazione che leggo, ma alcune non le conoscevo e mi hanno colpita moltissimo. La storia di Laodamia e di Protesilao, il sacrificio di Ifigenia contrapposto a quello di Polissena, il coraggio di Pentesilea, la pazienza di Penelope, la disperazione di Cassandra, la vendetta di Clitennestra, l'innocenza di Criseide, la forza di Briseide. Tutte loro hanno qualcosa che colpisce, le loro storie sono tragiche, eroiche e commoventi tanto quelle di Achille, Patroclo, Diomede o Odisseo. 

Il racconto fa luce su quello che finora non conoscevamo, su quello che è rimasto in ombra. Viste le varie rivisitazioni già scritte, forse pensereste che non avevamo bisogno di un'altra versione. E invece ne abbiamo bisogno, perchè "una guerra non ignora metà della gente di cui tocca le vite. Quindi perchè dovremmo ignorarla noi?" Questo libro è meraviglioso, non solo per il modo in cui l'autrice ha deciso di scrivere questa sua personale versione del poema, ma anche per i temi trattati. La vita e la morte, il dolore, il dramma, la disperazione, ma anche l'amore e la speranza. Io l'ho amato, profondamente. Mi sono commossa più volte, mi sono sentita parte del racconto come non mi era mai accaduto. Ho ritrovato un pezzetto di me in ogni racconto, e quando un libro riesce a farti immedesimare così tanto nei personaggi, quando sembra parlarti direttamente al cuore, allora comprendi che è più di un libro. Buona lettura.

"Questa però è anche la guerra delle donne, non solo la guerra degli uomini, e il poeta dovrà tenere conto del loro dolore - il dolore delle donne che sono sempre state relegate ai margini della storia, vittime degli uomini, scampate agli uomini, schiave degli uomini - e dovrà raccontarlo, oppure non racconterà un bel niente. Le donne hanno aspettato il loro turno anche troppo.
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