Ognuno accanto alla sua notte di Lia Levi

Buona giornata cari Lettori! Oggi voglio parlarvi di una delle ultime novità di Edizioni E/O, un romanzo che potrebbe essere la scelta ideale in occasione della Giornata della Memoria.

Ognuno accanto alla sua notte è il nuovo romanzo di Lia Levi, una storia che ancora una volta parla di ebrei e Shoah, ma lo fa in modo inedito e originale. Infatti stavolta il racconto inizia con l'incontro tra tre persone, tre quasi sconosciuti, che decidono di recarsi nella casa di campagna di una di loro per studiare il materiale assegnatogli nel corso di inglese che tutti e tre seguono. Gisella e Doriana si conoscono già, erano amiche da ragazzine, mentre Saul è una nuova conoscenza per entrambe. 

Quello che nessuno dei tre sa, ma percepisce, è che le loro storie hanno qualcosa in comune, qualcosa che li rende inspiegabilmente vicini. Dopo una breve introduzione il racconto si concentra proprio su queste storie che arrivano dal passato ma che sono ancora prepotentemente vive e reclamano attenzione. I racconti sono 3: quello di un commediografo ebreo, Giulio Limentani, costretto a lavorare in clandestinità durante le leggi razziali, la breve storia d'amore tra Ferruccio, figlio di un fascista, e Colomba, giovane ebrea, e infine la storia di Graziano e di suo padre, una storia che mette in luce il ruolo della comunità ebrea durante quei terribili anni. 

Tutto è ambientato a Roma, tra le stradine del ghetto ebraico e la sinagoga; Roma che, come accadeva nel precedente romanzo dell'autrice, diventa sfondo di vicende terribili e dolorose. Lia Levi ha una prosa meravigliosa; in poche parole riesce a tratteggiare luoghi, personaggi ed eventi in modo talmente preciso da renderli tutti vivi. L'eleganza e la scorrevolezza dello stile dell'autrice stavolta si combinano ad un racconto diverso dai soliti ambientati durante gli anni delle persecuzioni ai danni degli ebrei.

I racconti sono tre, ognuno di loro viene narrato da una diversa voce. Potremmo dire che vengono esplorati diversi aspetti relativi a quel periodo, in particolare al modo in cui le leggi razziali e le successive persecuzioni cambiarono per sempre la vita degli ebrei romani. Mentre il racconto di Giulio si concentra sull'aspetto della privazione del lavoro e anche dei meriti che ne sarebbero derivati, quello di Ferruccio e Colomba mette in scena un amore impossibile. Infine, e forse questo è il racconto più forte e duro, leggiamo di Graziano costantemente in lotta con suo padre, membro influente della comunità ebrea.

Ecco in questo racconto si parla di responsabilità. Quanta responsabilità ricade sulle spalle dei membri più influenti della comunità ebraica? Era possibile fare di più? Si poteva evitare quello che poi è accaduto? La risposta probabilmente è si, il mese scorso ho letto La banalità del male e l'autrice si sofferma anche su questo punto. Questo racconto mi ha colpito più degli altri proprio perchè mette a confronto due generazioni, due pensieri opposti: quello del giovane Graziano che tenta in tutti i modi di ribellarsi e di lottare e che fin dall'inizio sa che non li aspetta nulla di buono, e quello di suo padre che invece fino alla fine crede che gli ebrei romani non saranno toccati, pensa che i nazisti si accontenteranno di oro e libri preziosi.

Un altro tema centrale del romanzo è la memoria; ma anche in questo caso la Levi non ne parla banalmente, non si limita a sottolineare l'importanza di ricordare a tutti i costi, non lo rende un imperativo. Fiammetta, altro personaggio del racconto, completamente fuori dagli schemi e che offre una voce fuori campo originale, racchiude tutto in poche parole dicendo che "Forse credevamo tutti che si raccontasse di ieri, e invece abbiamo parlato di oggi. La memoria non è un imperativo, un obbligo morale. E' il pane di cui continuiamo a nutrirci come sempre."

Doriana, Gisella e Saul si trovano tra le mani racconti che in parte gli appartengono, ma che d'altra parte non sono memorie personali. Si trovano quindi ad essere responsabili di una memoria che diventa un pesante fardello, che in un modo o nell'altro influenza la loro vita, le loro scelte. La memoria diventa un bagaglio, non richiesto, mai voluto, che devono portare con sè per sempre. Ho trovato l'approccio di Lia Levi a questo tema, che resta sempre uno dei capisaldi dei libri ambientati in quell'epoca, molto originale e particolarmente meritevole di riflessione. 

Ognuno accanto alla sua notte è un romanzo ricco, denso e molto profondo. La memoria, la responsabilità di ognuno di noi, il ricordo, sono tutti temi che la Levi riesce a trattare in modo commovente ma leggero, quasi lieve. Mettendo in scena un punto di vista diverso dal solito, questo racconto riesce però a racchiudere perfettamente quello che merita di essere ancora raccontato e ricordato, per quanto doloroso possa essere. Buona lettura.


"Laggiù non è morto solo l'uomo, ma l'idea di cosa è un uomo.
"

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