Il fiume dentro di noi di Karen Powell
Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di un romanzo che da questa mattina trovate in tutte le librerie, un racconto che prende spunto dai classici ma che sa essere anche moderno reinventandosi. Un'altra perla aggiunta al catalogo Edizioni E/O che non delude mai.
Il fiume dentro di noi è un romanzo molto particolare. Infatti, pur trattandosi di narrativa contemporanea, tratta dei temi e ha delle ambientazioni che traggono spunto dai grandi classici della letteratura inglese. Le atmosfere bucoliche vi ricorderanno Hardy, l'ambientazione un po' cupa vi rimanderà alle sorelle Brontë e infine alcuni dei personaggi sono ispirati a Ofelia e Gertrude dell'Amleto di Shakespeare.
La storia inizia nel 1955 a Starome, un paesino di campagna dello Yorkshire. Durante una passeggiata nei boschi Alexander, rampollo della ricca famiglia dei Richmond, e i fratelli Tom e Lennie trovano sulle sponde del fiume il cadavere di Danny Masters. I tre conoscevano Danny fin da bambino, fino a quando le loro strade si erano separate ed allontanate. Il ritrovamento del corpo viene bollato come un tragico incidente, tutti sanno che il fiume nel tratto conosciuto come "il passo" non lascia scampo. Contemporaneamente seguiamo le vicende legate a Lady Venetia Richmond, madre di Alexander e da poco vedova. Lady Venetia sta cercando a tutti i costi di mantenere viva la tenuta di famiglia e l'eredità di suo marito. Ma non tutto è come sembra nel piccolo paesino di Starome, e presto il fiume, protagonista indiscusso tanto quanto gli altri, porterà a galla i segreti del passato.
Devo ammettere che avevo puntato questo romanzo già in lingua originale. Fortunatamente sembra che la Edizioni E/O mi legga nel pensiero, infatti dopo qualche settimana ho saputo dell'uscita del romanzo. Non sto qui a dilungarmi inutilmente, l'ho amato. L'ho iniziato e terminato in una serata, catturata dalla storia e praticamente impossibilitata a metterlo giù.
Due degli elementi che ho trovato davvero interessanti in questo racconto sono lo stile e l'ambientazione. Karen Powell ha uno stile che sembra venire direttamente dal passato; il romanzo è scorrevole, è caratterizzato da uno stile elegante ed evocativo ed ha un'ambientazione che io ho trovato particolarmente affascinante. La storia infatti riprende un po' le tipiche atmosfere bucoliche dei grandi classici di Thomas Hardy. Ci troviamo in un paesino di campagna dove gli elementi naturali la fanno da padrone. Allo stesso tempo però le atmosfere, un po' scure e un po' gotiche, mi hanno riportato ai grandi romanzi delle sorelle Brontë, alle brughiere perseguitate dal vento in cui i personaggi si muovono come ombre.
L'ambientazione è sicuramente uno degli aspetti che vi colpirà di più in questo romanzo, perchè è intensa, è affascinante, ma non in un modo classico. Vi affascinerà e vi darà i brividi allo stesso tempo. Perchè questa non è una storia a lieto fine, è uno spaccato di vita reale che, prendendo spunto anche dai cambiamenti che in quegli anni si stavano avvicinando e dagli anni del dopoguerra, parla di classi sociali, di morte, di amore e di perdita.
Altro punto che dà valore a questo racconto è rappresentato sicuramente dai personaggi, in particolare dai due personaggi femminili che in un modo o nell'altro diventano entrambe protagoniste. Lady Venetia e Helena sono due donne che all'apparenza sono diametralmente agli opposti. Lady Venetia è diventata una Lady e una signora di campagna da giovanissima, è algida, quasi fredda, e impassibile. Helena al contrario è una giovane donna delicata, una semplice ragazza di campagna, innamorata di Alexander. Entrambe in realtà custodiscono numerosi segreti, e saranno spesso proprio questi segreti protagonisti del racconto. L'autrice ha tratto ispirazione dai personaggi di Ofelia e di Gertrude, le due donne dell'Amleto, per dar vita ad Helena e Venetia.
Il racconto ha un tono dark, quasi gotico, e si spinge a raccontare di temi abbastanza semplici che nella loro semplicità riescono però a creare un racconto dal quale sarà difficile staccarvi. Si parla di morte, tutto inizia e finisce con la morte in questo romanzo, e ovviamente si parla anche di perdita, di dolore, di accettazione. Il racconto, nonostante i temi forti, ha una particolare delicatezza che lo rende davvero bello da leggere e molto toccante. Io l'ho trovato meraviglioso nella sua semplicità, ricco di pathos e incisivo nel modo in cui parla di scelte e di nuovi inizi, di un passato che sta morendo e di un futuro che arriva veloce, che porta via con sè tutto quello che è stato, esattamente come il fiume che scorre senza mai fermarsi, bello e terribile come la vita che un po' rappresenta. Buona lettura!
"Il fiume però avrebbe continuato a scorrere, anche molto tempo dopo che la terra si era richiusa attorno alle ossa del passato, e la terra stessa sarebbe diventata ciò che era sempre stata: un palinsesto in attesa di una nuova storia da raccontare, che era sempre la stessa, vecchia storia, di amore, di perdita, di gioia e dolore."