[BlogTour] Presentazione personaggi “Il Paradosso di Epimenide”di Enrico Francesconi

Giorgio Morandini è un ingegnere, ricercatore nel campo delle tecnologie informatiche della conoscenza. La sua è una vita rutinaria, caratterizzata da sogni coltivati per lungo tempo e interessi che vanno ben al di là delle competenze di un ingegnere informatico.

Gli incontri con Tommaso e Alessandra, per ragioni diverse, sembrano stravolgere la sua vita e dare nuova linfa alle sue ambizioni romantiche che sembrano davvero a un punto di svolta.

Da un lato la collaborazione con Tommaso sembra concretizzare i sui sogni avveniristici, dall’altro l’incontro con Alessandra sembra sanare le inquietudini della tarda adolescenza.

In quella stagione Giorgio apprezzerà una pienezza dimenticata, la dimensione estetica della realtà e con essa le passioni della prima giovinezza.

Ma gli eventi s’incaricheranno di riportarlo a una verità più amara del previsto, alla percezione di un assoluto quanto mai sfuggente, assaporato soltanto nel calore opprimente di una stagione abusiva e nella visione estatica di un mondo lontano, irragionevole, visto dall’alto di quella collina.

Tommaso Corti è un biologo, da poco arrivato al centro di ricerca. A differenza di Giorgio, Tommaso appare molto determinato a raggiungere i suoi obiettivi. Col suo entusiasmo riesce a coinvolgere Giorgio in un progetto che pochi avrebbero concepito, tale da poter sovvertire il concetto stesso di evoluzione umana, accettando la sfida di metterlo in pratica.

L’entusiasmo di Tommaso si trasforma ben presto in un’attenzione maniacale ai particolari dell’esperimento, fino a una forma di ossessione, che tuttavia Giorgio interpreta come un’indole naturale del collega, come naturale è la sua precoce calvizie, la dipendenza dal fumo, l’insofferenza e la tendenza a infrangere le regole.

Giorgio in un primo tempo finisce per tollerare il carattere di Tommaso perché, in fondo, lo aiuta a procedere nell’esperimento nonostante i dubbi e le difficoltà. Ma non appena Giorgio inizia ad avere i primi sospetti su di lui, anche le ossessioni di Tommaso vengono riviste in retrospettiva, analizzate e sezionate una ad una, in un quadro diffuso di diffidenze, fino all’epilogo della storia, piano e sconcertante al tempo stesso, dove anche le ossessioni di Tommaso trovano una spiegazione e un fondamento inquietante.

Alessandra Calleni è descritta da Giorgio stesso come “l’immagine dell’indipendenza femminile”. Per l’adolescente Giorgio è stata un’ideale di bellezza, e tale sembra rimasta ai suoi occhi, dopo il nuovo incontro a distanza di più di vent’anni. Alta, capelli neri e lisci, Alessandra appare pienamente compresa nella sua attività professionale, tale da colmare una condizione di vuoto e disillusione sul piano affettivo. Per questo motivo appare la più sorpresa quando la curiosità per il progetto di Giorgio si trasforma in un sentimento più importante per l’amico di un tempo. Il nuovo clima è del tutto inatteso per lei, e sorprende entrambi quando si manifesta coi tratti di una vicenda nuova e antica al contempo.

Lo sguardo di Giorgio verso Alessandra è di tenerezza e ammirazione insieme, mentre lei spesso si rivela illeggibile e inafferrabile ai suoi occhi. Per Giorgio l’inafferrabilità di Alessandra si trasformerà ben presto in un amaro sospetto che contribuisce alla caduta di tutte le sue certezze. Ma anche Alessandra si scoprirà indifesa quando le vicende umane si sovrapporranno a quelle lavorative.

Lo svelamento delle reali intenzioni di Alessandra rappresenta per Giorgio ben più di un tradimento professionale e umano: è la caduta stessa del proprio ideale romantico, l’inevitabile declino dei propri sogni, nella constatazione amara che il desiderio d’amore troppo spesso si sovrappone alla sua nostalgia.

Michele Vallini è un collega del centro di ricerca e l’antitesi professionale e umana di Giorgio. Egli rappresenta tutto ciò che per Giorgio un ricercatore non dovrebbe essere: ambizioso di posizioni di potere, al soldo di multinazionali che finanziano la ricerca scientifica, sembra agire per fini utilitaristici e i suoi comportamenti appaiono opachi fin dall’inizio del racconto. Quando il progetto di Giorgio e Tommaso sembra essere stato sabotato, appare fin troppo naturale la concentrazione dei sospetti su di lui; fin troppo ovvio il suo interesse a impedire il successo dei colleghi e a bloccare i finanziamenti di ricerca su quei progetti. Ma Vallini sarà solo la chiave d’ingresso per la scoperta di una realtà che trascende le volontà stesse dei personaggi e li consegna a un comune impenetrabile destino.


Il Direttore del Centro di Ricerche appare una figura quasi paterna per Giorgio e pienamente attento a difendere la reputazione del Centro che dirige. Rappresenta un punto di equilibrio fra interessi contrapposti, tanto da essere a conoscenza di trame precedenti alla vicenda del progetto rivoluzionario di Morandini e Corti. Il prestigio di cui gode nella comunità scientifica si manifesta agli occhi di Giorgio in una voce quasi interiore, saggia e confidente.




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