[Recensione] La tua assenza è tenebra di Jón Kalman Stefánsson

La tua assenza è tenebra inizia in un cimitero sperduto dell'Islanda occidentale. Un uomo sconosciuto cammina tra le lapidi, non ricorda il suo nome, non sa come è arrivato lì, non ricorda nulla della sua vita passata. Tutti nel villaggio lo conoscono, ma lui non ha memoria di nulla. Tra le mani solo delle pagine scritte da lui in cui racconta le vicende di una serie di personaggi vissuti dall'Ottocento in poi in quel luogo selvaggio in cui vita e morte si rincorrono di continuo, esattamente come in qualsiasi altro posto del mondo.

Poetico, malinconico, visionario, questo romanzo di Stefánsson è caratterizzato da una scrittura sublime, a tratti quasi irreale ma magica. Più che un romanzo vero e proprio somiglia ad un costante flusso di pensiero, in questo caso di scrittura, che si dipana pian piano disseminando indizi lungo il cammino. Tante sono le storie narrate in questo romanzo, tanti i personaggi, tanti i temi toccati.

Uno su tutti la morte, messa costantemente in contrapposizione con la vita. Il tema dell'elaborazione del lutto è centrale, così come quello della memoria. Il romanzo è zeppo di riferimenti letterari e musicali, alla fine del volume c'è una bellissima playlist che vi consiglio di ascoltare durante la lettura. 

É un racconto denso in tutti i sensi, ricco di storie che si sovrappongo e si intrecciano. Non è sicuramente semplice da seguire, a volte i racconti che lo compongono e i personaggi che lo animano arrivano a sovrapporsi uno sull'altro creando un po' di confusione, ma il libro resta comunque una piccola meraviglia. Ho sottolineato intere pagine sorpresa dalla bellezza delle parole di Stefánsson, uno fra tanti il passaggio riportato qui sotto:

Tutti invecchiano, perdono la vita. Viviamo ore luminose, sperimentiamo la felicità, poi tutto svanisce, il tempo non si arresta, a lui non importa niente di noi, il tale muore, il talaltro piomba nell'infelicità, nella delusione, nell'alcolismo, e alla fine tutti se ne vanno per non tornare mai più. Veniamo dal nulla, scompariamo nel niente, e alla fine tutto si cancella. Raggiungiamo la felicità, poi la perdiamo. Ci troviamo di fronte a due opzioni e nessuno sa con certezza quale sia quella giusta, forse entrambe, forse nessuna delle due, magari tutto dipende dal punto di vista. Non prendi una decisione, e ti paralizzi. Ci sono sempre due opzioni, e non importa quale si sceglie, da qualche parte si aprirà sempre un buco nero. Allora come si fa a vivere?

La tua assenza è tenebra, esattamente come tutti gli altri libri di Stefánsson, mi ha ammaliata. Il racconto è struggente, profondamente malinconico. Il tema centrale mi è particolarmente caro e più di una volta mi sono commossa leggendo queste pagine in cui bellezza e tristezza camminano di pari passo. Buona lettura!

“Scrivi. E non dimenticheremo.
Scrivi. E non saremo dimenticati.
Scrivi. Perchè la morte è solo un altro nome per l'oblio.”


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