Figure di Riccardo Falcinelli
Figure è un saggio che bramavo da un po'. Attirata dal format di lettura diverso dal solito e da un tema sul quale sinceramente non sapevo molto ma che mi interessava, ho deciso di acquistarlo. Riccardo Falcinelli è un visual designer e insegna Psicologia della percezione alla facoltà di design di Roma. In Figure obiettivo centrale dell'intero volume è quello di farci entrare letteralmente all'interno delle immagini, sviscerarle, svelarne i misteri relativi non al significato, ma bensì a come sono state realizzate, a come sono state pensate.
Quando guardiamo un quadro, una foto, spesso il primo impulso è quello di capire cosa l'autore ha voluto trasmettere, qual è il significato di una certa opera, cosa ci trasmette a livello di sensazioni e di emozioni. Leggendo questo saggio ho capito che limitarsi, perchè è limitarsi guardare in questo modo, a pensare al messaggio ci permette di cogliere solo alcune delle sfumature che si nascondono dietro un'opera, che sia un capolavoro dell'arte, una bella fotografia o un'immagine pubblicitaria. Smontandole pezzo per pezzo per noi, svelando segreti e trucchi che spesso si celano dietro a quelle che ci sembrano delle immagini semplicissime, Falcinelli ci aiuta a liberarci dei preconcetti e ci insegna a guardare, ad ammirare, a scrutare con occhi nuovi.
Il saggio è diviso in diverse sezioni, è ricco di immagini utilizzate per sostenere le teorie dell'autore e per permetterci di sperimentare in prima persona quelle teorie. Non è un semplice libro, è qualcosa in più; è un'esperienza a 360° che ci trascina all'interno di musei, botteghe di pittori e studi fotografici per rivelarci i segreti che si nascondono dietro la realizzazione di un'immagine.
Mi è piaciuto molto il tono del saggio, perché non è eccessivamente didascalico ma allo stesso tempo non si limita ad informare il lettore. L'autore è molto bravo nel prenderci per mano e nel condurci tra opere d'arte, fotografie, fotogrammi di grandi film e tanto altro ancora. Lo stile del libro è molto avvincente, non annoia mai ed è anche molto personale, nel senso che l'impronta dell'autore è visibile in ogni parola. E' un saggio ma è estremamente scorrevole, sembra quasi di star discorrendo con l'autore.
All'interno del saggio si parla di cultura visuale, che sta al centro e alla base di tutto alla fine, e viene data risposta ad alcune domande che potrebbero sembrarci banali, ma che in realtà hanno influenzato e continuano ad influenzare il mondo delle immagini. Oggi come oggi viviamo in una società dove tutti possiamo produrre immagini, basta pensare ad Instagram. Ma da cosa siamo influenzati nella creazione e nella fruizione di immagini? Vi stupirà sapere che tutto quello che facciamo adesso con uno smartphone ha in realtà radici antichissime.
I temi toccati sono molti, per esempio vi siete mai chiesti perchè la maggior parte dei quadri e delle foto hanno una forma rettangolare? Chi lo ha deciso e perchè questa scelta si è poi riflessa anche negli strumenti a cui abbiamo maggiore accesso oggi? Da cosa dipende la scelta tra un'immagine centrata e una asimmetrica? Perchè siamo così concentrati sulla produzione di immagini attira like e poi non riusciamo a concentrarci per più di 20 secondi su un quadro? E ancora, da cosa dipende il successo di una certa immagine a discapito di 1000 altre?
Questi sono solo alcuni dei quesiti a cui l'autore dà risposta e vi assicuro che le risposte a queste domande vi stupiranno. Leggere questo saggio vi darà più consapevolezza quando vi troverete a vagare per le sale di un museo senza sapere bene cosa cercare o su cosa concentrare la vostra attenzione. Io l'ho trovato estremamente interessante, non credo che guarderò più una qualsiasi immagine senza che mi tornino in mente tutti gli ingranaggi nascosti che Falcinelli mette a nudo così bene. E' un saggio per chi ama l'arte, per chi ama le immagini e vuole capire meglio il processo creativo che c'è alla base. Figure è un saggio molto particolare perchè mette insieme immagini e parole sulla scia delle nostre nuove abitudini social. Buona lettura!
"La sfida non è diventare tutti storici dell'arte, ma diventare tutti più consapevoli di come funzionano questi oggetti visivi che abbiamo intorno, che siano dipinti, film o pubblicità. L'alternativa è non vedere niente. Ritrovarsi a vivere in un mondo che non capiamo davvero e che finiamo per subire."