Il ponte sulla Drina di Ivo Andrić
Buona giornata cari Lettori! Oggi parliamo di una delle mie ultime letture, un libro che ho acquistato di getto dopo averne sentito parlare in un saggio.
Il ponte sulla Drina è il romanzo più famoso di Ivo Andrić, autore premio Nobel per la letteratura nel 1961. Il premio gli fu conferito per il modo in cui era riuscito a raccontare, attraverso tutti i suoi scritti, la storia del suo paese. In effetti Il ponte sulla Drina è considerato uno dei massimi esempi di letteratura jugoslava, libro da molti definito fondamentale per comprendere appieno la travagliata storia di questo paese. Il romanzo, diviso per capitoli ordinati cronologicamente, narra un racconto che parte dal 1516 fino ad arrivare al 1914.
L'inizio della storia coincide con l'idea della realizzazione del famoso Ponte sulla Drina, opera monumentale che ancora oggi affascina chi visita la cittadina di Višegrad, che all'epoca si trovata al confine tra Bosnia e Serbia. E' Mehmed Pasha, generale e politico ottomano di origini bosniache, ad avere l'idea del ponte e sarà lui a farlo costruire, in modo da collegare le due sponde del fiume e rendere il collegamento più agevole. In realtà il ponte diventerà il simbolo della cittadina, trasformandosi in punto di ritrovo per gli abitanti del posto e diventando testimone muto di anni e anni di storia.
E' il ponte sulla Drina il protagonista di questo romanzo; tutti gli eventi, tutti i personaggi, tutto quello che viene descritto in questo racconto, passa sotto l'occhio attento del ponte, unico testimone a sopravvivere agli anni che passano, al tempo, ai conflitti e alle guerre. Lo stile di Andrić è per certi versi imponente come il ponte che fa da protagonista alla sua storia; si tratta di uno stile raffinato, ricco lessicalmente e molto evocativo. Secoli di storia passano sotto le arcate del ponte e sotto la penna di Andrić che riesce a riportare in vita personaggi, luoghi ed eventi tanto lontani da noi ma rendendoli profondamente vicini.
Il racconto narra degli scontri tra ottomani e bosniaci, dell'arrivo delle truppe austriache che prendono possesso del paese, dell'avvento della ferrovia, delle continue tensioni etniche tra i popoli del posto, infine arriviamo al 1914, l'anno che segna l'inizio della Prima Guerra mondiale. Il ponte assiste a tutto questo, a secoli di invasioni, rivolte, scontri. Quello che viene fuori da questo racconto è un mosaico di voci che danno vita ad una storia corale che ruota attorno alle bianche colonne del ponte sulla Drina.
Il ponte, bellissimo e imponente, luogo di incontro per i cittadini di Višegrad, rappresenta però la mancata riuscita dell'unione tra le due sponde della Drina. La Drina continua a dividere e il ponte non riesce del tutto a unire, sopratutto non riesce ad unire ottomani e bosniaci. Così il ponte sulla Drina diventa simbolo della stessa Bosnia e di Višegrad, terra perennemente divisa tra cultura orientale e occidentale, terra di conflitti, di dolore e di sofferenza. Gli anni recenti di storia lo hanno dimostrato ancora una volta, Ivo Andrić dice che nulla cambia, solo il ponte dura e resiste, immutato e immutabile a dispetto di tutto. Buona lettura!
"Così le generazioni si inseguivano accanto al ponte che si scrollava di dosso, come fossero polvere, le tracce lasciate dai capricci e dagli effimeri bisogni umani rimanendo, a dispetto di tutto, immutato e immutabile."