King of Scars di Leigh Bardugo

Buon pomeriggio cari Lettori! Ieri sera ho finito di leggere un altro libro di Leigh Bardugo, autrice scoperta da poco e che si è conquistata in breve un posticino tra i miei autori preferiti. Oggi parliamo di King of Scars.

King of Scars è il primo libro della duologia di Leigh Bardugo dedicata a Nikolai. La citazione che conclude questa recensione è una delle perle di Nikolai e riassume perfettamente tutto il libro. E in fin dei conti che cosa poteva andare storto nel prendere tutto quello che hai scritto in precedenza, ribaltarlo, darci un finale di quel tipo e poi fingere che vada tutto bene. Giusto Leigh? Perchè? Perchè Leigh? Dopo 3 libri in cui ci hai fatto penare mi spieghi che cosa abbiamo fatto di male per meritarci questo? La recensione non sarà spoiler free, anche perchè sarebbe impossibile parlare di questo libro senza citare sia la trilogia Shadow and Bone sia la duologia di Six of Crows ( di cui abbiamo parlato QUI). Quindi non leggetela se non sapete di cosa io stia parlando.

Partiamo dall'inizio. Questo libro doveva essere quello dedicato a Nikolai, personaggio che io ho adorato nella trilogia. Ero quindi curiosissima di leggere King of Scars perchè ammettiamolo, Nikolai è uno dei migliori personaggi della Bardugo, questo nonostante entri in scena nel secondo libro della trilogia e abbia quattro battute in croce. In King of Scars abbiamo però 3 punti di vista diversi; quello di Nikolai, quello di Zoya, membro del triumvirato Grisha e potentissima Grisha attualmente braccio destro del re, e infine quello di Nina, in viaggio nel territorio Fjerda e alle prese con un lutto difficile da elaborare. La storyline di Nina è quasi completamente slegata da quella di Nikolai e di Zoya ma devo ammettere che mi è piaciuta molto più di quanto mi aspettassi. L'evoluzione del personaggio di Nina in questo romanzo è gestita davvero bene, io l'ho trovata fantastica e mi è piaciuto tanto anche il finale che la Bardugo le ha dato.

Passiamo invece a Nikolai e Zoya, i cui punti di vista vanno spesso a sovrapporsi visto che i due sono praticamente sempre insieme. Zoya non è un personaggio che mi piace particolarmente, ma in questo libro la conosciamo meglio, veniamo a sapere del suo passato e in parte capiamo anche il motivo di tutta quella rabbia repressa che esplode ogni due per tre. Per quanto l'abbia rivalutata in parte non posso dire che sia uno dei miei personaggi preferiti. L'ho trovata spesso ripetitiva, troppo ripetitiva, e credo che la sua storyline soffra di troppi momenti deboli e anche di qualche momento nonsense (vedi drago) che la rende un po' troppo sopra le righe, forse anche eccessiva.

Veniamo quindi a Nikolai. L'ho già detto, a me Nikolai piace tantissimo, lo trovo un personaggio fantastico, ricco di sfaccettature diverse, divertente ma anche molto concentrato sul suo dovere di Re. Nikolai ha ereditato un regno in rovina. Ravka esce da una guerra civile, è un paese indebitato, circondato da nemici e privo di un esercito abbastanza forte da garantirgli protezione. Il compito di Nikolai non è semplice, ancor di più perchè dentro di lui vive ancora il mostro, una parte del Darkling, sempre pronto ad impossessarsi della sua mente e del suo corpo.

Il viaggio di Nikolai in King of Scars si concentra proprio su questo trauma, in realtà un po' tutti i personaggi si trovano ad affrontare dei traumi causati dagli eventi dei precedenti libri. King of Scars è un libro molto introspettivo, per alcuni forse troppo, che si concentra tantissimo sul passato dei personaggi, sugli eventi che li hanno segnati. Io devo ammettere che non mi è dispiaciuto questo aspetto del romanzo, non l'ho trovato eccessivo. Anche perché l'introspezione è stata comunque intervallata da tantissimi altri eventi, principalmente politici, che hanno reso il ritmo del racconto sostenuto quanto quello dei precedenti.

Ora, possiamo dire tutto di King of Scars, possiamo e dobbiamo dire che è un libro che ha dei problemi di fondo, dei problemi che vanno dalla trama, che soffre di alcuni momenti di stallo, allo sviluppo di alcuni personaggi. Per esempio io proprio non reggo questa fantomatica e fintissima storia tra Nikolai e Zoya, la trovo una scelta forzata e fin troppo prevedibile. In effetti possiamo sindacare sulle scelte della Bardugo da qui fino a domani, io in alcuni capitoli le ho trovate poco sensate, prevedibilissime e anche troppo scontate. Però non si può dire che King of Scars sia un libro brutto, non lo è. Leigh Bardugo sa scrivere, è probabilmente una delle migliori autrici YA fantasy in circolazione. L'ambientazione super dettagliata, l'introspezione dei personaggi, lo stile sempre ricercato e intrigante. Io ho letto 500 pagine in due giorni completamente catturata dal racconto, e questo nonostante fossi completamente fuori allenamento con la lettura in inglese.

Ma, la trama si ripete in alcuni punti andando quasi a ricalcare alcuni degli eventi di Ruin and Rising? Si. Nikolai è diverso rispetto alle sue precedenti apparizioni, quasi sottotono? Assolutamente si. Avevamo bisogno di super Zoya e di quel tipo di storyline? Forse no. Ma domanda ancora più importante, mi è piaciuto? Si, e per certi versi tantissimo. Mi è piaciuto comunque, nonostante i suoi problemi, e sinceramente parlando io ne leggerei altri 10 di libri dedicati a Nikolai.

Il mio maggiore disappunto nasce però dal finale. Io non l'ho capito, o almeno non completamente. Perchè c'era bisogno di riportare il Darkling in vita? Concludendo il libro in questo modo la Bardugo ha reso quasi inutili tutti gli eventi della trilogia che hanno portato a Ruin and Rising. Ruin and Rising lo cancelliamo, riscriviamo il finale al contrario? E allora a cosa sono servite centinaia di pagine che hanno portato alla sconfitta del Darkling, a cosa è servito il sacrificio di Alina? Non lo so, non mi convince questa scelta e non ho davvero idea di dove la Bardugo andrà a parare in Rule of Wolves. Al momento ci sono tantissime vicende appena accennate ma ancora inesplorate. Il futuro di Ravka è ancora a rischio, Nikolai non ha risolto niente. Gli Shu da una parte, Fjerda dall'altra, tutta la vicenda legata alla jurda parem irrisolta, i Santi entrati in scena e buttati fuori in meno di 100 pagine, insomma un sacco di carne a cuocere ma alla fin fine nulla di concluso, nulla di definitivo. Sotto un certo punto di vista King of Scars mi è sembrato una lunga introduzione, e voglio sperare che in qualche modo Rule of Wolves riporti la Bardugo sulla retta via e ci dia qualcosa in più della sola introspezione e di personaggi ben caratterizzati.

King of Scars non è perfetto, non è un libro bellissimo e sicuramente non è all'altezza della duologia di Six of Crows, ma a questo punto io della Bardugo leggerei anche la lista della spesa. A mio parere è un libro godibilissimo, come tutti i suoi libri, scorrevole e avvincente nonostante non succeda quasi niente. Ripeto, a me è piaciuto con tutti i suoi difetti, alcuni capitoli mi hanno emotivamente distrutta, perchè lo sappiamo che la Bardugo riesce a frantumarti il cuore con due paroline contate. Insomma il romanzo io non lo boccio, perchè parliamoci chiaro una storia dedicata a Nikolai, per quanto noioso lo faccia apparire in questo libro, la si ama. Punto e basta. Però non mi ha soddisfatta completamente e spero che il 30 Marzo arrivi in fretta perchè io ho urgentemente bisogno di Rule of Wolves, devo capire. Fine dello sproloquio. Buona lettura!

"It's not exciting if nothing can go wrong."

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