Recensione: Il Patto dei Lupi di Pierre Pelot

BonSoir miei dolcini,
vi ho parlato della collaborazione del giornale locale online "Sannio Life"?!
Eh si. La mia amica MariaGrazia che lo conduce nonchè Redattrice-Giornalista ha deciso di collaborare al nostro BLOG et iniziare con una bella RECENSIONE...VIA!!
In questi giorni si è immersa in un'interessante lettura...

Uscito: 2002
Casa Editrice: EDIZIONE MONDOLIBRI
Genere: Romanzo Pagine: 273
Titolo Originale: LE PACT DES LOUPS

E’ il 1764. Siamo nell’aspra terra francese del Gévaudan, dove una bestia orrenda e famelica si aggira mietendo vittime innocenti. Comincia a diffondersi la fobia del Demonio che agisce sotto le spoglie di un lupo gigantesco …
Dalle Americhe arriva per indagare sul terribile mostro, il cavaliere Grégoire de Fronsac con il fratello di sangue, Mani, un mohicano dal carisma misterioso. E’ la Francia pre-rivoluzionaria, dove fomentano odi religiosi e persecuzioni …

CURIOSITA’: qualcuno avrà visto il film (il libro in questione è infatti tratto dalla sua sceneggiatura), uscito nel 2001, in verità e - purtroppo, a mio avviso ! - senza grandi clamori e interpretato tra gli altri anche da Monica Bellucci e Vincent Cassell. La vicenda si ispira ad un fatto storico la cui memoria è ancora viva!
PERSONAGGI: Grégoire de Fronsac (il cavaliere mandato a risolvere il mistero della Bestia); Mani (l’indiano fratello di sangue del cavaliere, che lo accompagna nel Gévaudan); Marianne e Jean-Francois de Morangias (la bella figlia di un nobile locale e il suo monco, enigmatico fratello) …

PIERRE PELOT
Nato nel 1945 a Saint Maurice sur Moselle, Pierre Pelot inizia a scrivere nel 1965 (western, fantascienza, noir e fantastico). Affermato sceneggiatore è autore di adattamenti radiofonici, televisivi e cinematografici e di opere teatrali.


La sua opinione: 
Per iniziare vi parlerò di un libro non recentissimo, anzi, di diversi anni fa, che conservo nella mia ‘libreria personale’ e al quale ho subito pensato, quando ho deciso di voler iniziare a collaborare con il blog di Rosa …
Una breve premessa: parlare di libri, e sul blog di un’amica, conosciuta da poco, ma con la quale c’è stata subito grande empatia, è un piacere grandissimo e un regalo per chi come me ama scrivere … detto questo, premetto che non sarò tecnica, ma esclusivamente emozionale. Sono infatti convinta, che al di là dei virtuosismi letterari presenti o meno in un testo (a meno che non si tratti di libri didascalici, allora lì il discorso è diverso!!!), qualsiasi libro valga la pena di essere letto, purché ‘emozioni’, qualora ciò non accada, beh allora …

Questo è uno dei tanti casi di un libro letto dopo aver visto il film (interessante e gradevole per molti aspetti) e che devo dire mi è piaciuto moltissimo … il libro che vi presento è infatti tratto direttamente dall’adattamento cinematografico della pellicola uscita nei cinema nostrani nel 2011 (non so se l’adattamento che vi segnalo è ancora in distribuzione ma sicuramente lo è la versione ‘originale’).   
Penso che il libro in questione valga bene una o più (se volete!!) letture per vari motivi: è piacevole e scorrevole; unisce in giusta dose intrigo, mistero e sensualità; ha la rara capacità di ‘descrivere’ personaggi e luoghi senza eccedere, ma con poche significative ed emozionanti ‘pennellate’, oltre ad un’ambientazione storica, a me molto care …
L’ho letto più volte e l’ho sempre ripreso con piacere, come in questi giorni, per proporlo agli amici/che di "La Fenice" …Incuriositevi e se vi va, leggete!!!!!

*****
Un assaggio per i lettori: da IL PATTO DEI LUPI


… Comparvero i due cavalieri, uno dietro l’altro, al passo. La burrasca produceva un suono carezzevole e profondo sul mantello di cuoio color terra, aperto dalla vita in giù in due falde che coprivano cosce e stivali del primo cavaliere e ricadevano oltre il ventre del cavallo. In testa, l’uomo portava un tricorno deformato e gocciolante, calcato fino alle sopracciglia, il colletto alzato e rigido del mantello nascondeva il resto del viso.
La tenuta dell’altro cavaliere non era più discreta, indossava uno strano cappello a tesa larga informe e molle, rialzato sulla fronte, che gli ricadeva sulle spalle come un copricapo da donna; sotto la lunga cappa di tessuto pesante, chiusa al collo, un’uniforme non francese creava un contrasto colorato; portava un pantalone di pelle fulva, più scuro sulle cosce, con una fitta linea di frange a sottolineare la cucitura; calzava stivali della stessa pelle morbida, ricoperti di gocce, sfrangiati e allacciati sotto il ginocchio … I lunghi capelli neri, rasati sulle tempie, spuntavano da sotto il cappello in ciocche e trecce …

MariaGrazia

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